Page 11 - Marzo-2023
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Vita Ciociara                                                                                       pagina 11



        parte della spedizione punitiva  non si fossero presentate davanti  carcerare Pina e Teodina Clary, e
        partita da Sora, non essendo riu- a lui dodici femmine. Il governa-         che minacciava di volere mettere
        scito a catturare Benedetto Clary,  tore aveva presentato un memo-          in prigione anche altri laici, alcune
        si era recato, con a capo Don Ci-     riale sui fatti occorsi sia al Vicerè  norme e leggi vigenti in materia di
        rillo e Leone Deci, nella casa di  che al governo a Napoli, da cui  misto foro. Al Vescovo si faceva
        Scipione Clary. Entrati avevano  aveva ricevuto istruzioni e direttive  presente e si illustravano i suoi
        messo tutto a soqquadro pren-         in proposito. Da Napoli veniva  compiti, ricordandogli che il proce-
        dendo una scoppetta, un fucile,  spedita il 31 ottobre 1624 una let-        dere contro i laici per causa di of-
        due anelli d'oro, denaro e altre  tera da parte del governo, a nome  fese fatte a preti e chierici, al
        robe di casa, e portando con loro,  del Re Filippo, a Mons. Giovan-         prelato non spetta altro che prov-
        in carcere, Pina e Teodina figlie di  nelli in cui si richiamava il memo-   vedere alle censure, in quanto alla
        Scipione, con i figli piccoli che ave-  riale presentato dall'illustrissimo  pena corporale spetta all'ufficiale
        vano meno di un anno. Scipione  Dottore Massimiano Calvi, gover-            laico e perciò vi esortiamo che non
        aveva presentato richiesta al Ve-     natore di Campoli, nello stato di  vogliate impedire il supplicante nel
        scovo per la restituzione delle  Alvito, in cui si narravano i fatti ac- procedere contro detto laico per la
        cose prese, per far uscire di pri- caduti precedentemente, dando  causa in essere, con revocare ed
        gione le persone carcerate e per  conto e giustificando il suo operato  annullare la scomunica pubblicata
        avere l'assoluzione dalla scomu-      nell'avere arrestato Benedetto  per tale attentato, con levare i ce-
        nica, ma gli era stato negato ogni  Clary e i suoi complici per le ferite  doloni affissi. Circa la carcera-
        cosa. Ascanio Clary, fratello di Sci-  inferte a Don Sante Manzone Ar-      zione di laici vi ricordiamo che voi
        pione, si era rivolto al governatore  ciprete del paese. Per questo atto  non potete procedere a carcera-
        Massimiano Calvi che aveva spe-       dovuto in forza del ruolo ricoperto  zione di laici per cause spettanti al
        dito una lettera al Vescovo, inti-    era stato scomunicato dal Ve-         vostro foro ecclesiastico senza im-
        mandogli di restituire il maltolto e  scovo con la motivazione che la  plorazione del braccio del giudice
        rimettere in libertà le persone se-   causa spettasse a lui perchè il de-   laico e perciò similmente vi esor-
        questrate. Il Vescovo si era ulte-    litto era stato commesso contro  tiamo a non procedere a carcera-
        riormente adirato contro Scipione  una persona ecclesiastica ed  zione dei laici predetti senza
        Clary e stava cercando di farlo  anche perchè agiva, in forza del  l'implorazione predetta con far
        sfrattare dalla diocesi, mandando  suo ruolo, come delegato del  escarcerare li sopraddetti laici car-
        come governatore a Campoli lo  Papa. Da questa scomunica il go-             cerati e per l'avvenire ad astenervi
        stesso Leone Deci. Nello stesso  vernatore era stato quasi subito  di precederci riducendo tutto l'in-
        tempo il Vescovo aveva fatto ci-      assolto. Subito dopo si rammenta- novato al presente e non facendo
        tare, con la pena di 25 once, se   vano al Vescovo, che aveva fatto  il contrario per quanto desiderate
                                                                                    fare cosa grata a sua Maestà e a
                                                                                    noi. Una grossa doccia fredda che
                                                                                    si abbatteva sul Vescovo limitan-
                                                                                    done ogni intervento se non al-
                                                                                    l'ambito puramente spirituale.
                                                                                    Erano le nuove idee in materia di
                                                                                    giurisdizione, lo Stato laico ini-
                                                                                    ziava ad emanciparsi dalla tutela
                                                                                    ecclesiastica affermando la sua in-
                                                                                    dipendenza, reclamando il ruolo
                                                                                    specifico che gli spettava e non
                                                                                    tollerando più intromissioni che ve-
                                                                                    nivano ad oscurare i suoi intangi-
                                                                                    bili compiti. E' la lotta giuris-
                                                                                    dizionale che tanto ha appassio-
                                                                                    nato e continua a suscitare, con
                                                                                    l'interesse, anche tanta approfon-
                                                                                    dita discussione."

                                                                                      luigi.delproposto@vitaciociara.it
         Campoli Appennino ai nostri giorni
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