Page 12 - Marzo-2023
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Vita Ciociara                                                                                      pagina 12



        In cucina secondo la tradizione ciociara




                                                                             di  Rocco Pagliaroli
        Lo «Stracotto di pecora»






        Gli abitanti delle nostre valli hanno sem-  preservarle da eventuali ladrerie.    due cipolle tritate;
        pre avuto una vocazione contadina non  Poiché le abitudini alimentari erano  tre coste di sedano, private dei loro fila-
        disgiunta, però, da una rilevante attività  molto parche, lo stracotto e la grigliata di  menti;
        di pastorizia.                        pecora erano tra i pochi eccessi che i  prezzemolo tritato;
        Questa è sempre stata importantissima  nostri lontani antenati si concedevano:  g 120 di olio extravergine;
        nell’economia della città, tant’è che era  quasi fossero stravizi.         sale q.b.
        ben protetta dalle autorità municipali,  Oggi, le stesse offerte sono considerate
        che avevano ben presente la rilevanza  leccornie da veri intenditori.      Preparazione
        economica dell’attività e l’importanza  E’ un piatto che richiede tempo, pa-  Tagliare la carne a pezzi non piccoli
        della stessa ai fini del soddisfacimento  zienza ed attenzione: ma il risultato fi-  come per lo spezzatino.
        alimentare.                           nale ripaga!                         Approntare una capace pentola con
        In una pregevolissima ricerca del dott.  Qui di seguito, per il palato dei nostri let-  acqua che deve coprire tutta la carne:
        Rosa sugli Statuti comunali di Sora nel  tori, riportiamo la ricetta con gli ingre-  far bollire per almeno un’oretta, schiu-
        medio evo si sottolinea l’attenzione che  dienti per sei persone:          mando spesso per eliminare i grassi che
        era riservata alle greggi, tanto che i pa-  kg 2 di coscio o, meglio ancora, di lom-  si perdono.
        stori potevano, sul far della sera, ricove-  bata di pecora;               In un altro idoneo tegame versare l’olio e
        rarle all’interno della mura cittadine per  due peperoncini tritati;       fare soffritto con le cipolle tritate, il se-
                                                                                   dano spezzettato, il peperoncino ed il
                                                                                   prezzemolo. Quando la cipolla comincia
                                                                                   ad imbiondire, versare questo soffritto
                                                                                   nella pentola contenente la carne di pe-
                                                                                   cora e continuare la cottura su fiamma
                                                                                   dolce, aggiustando di sale.
                                                                                   La carne va cotta per almeno un paio
                                                                                   d’ore e, comunque, sin quando non si
                                                                                   stacca facilmente dall’osso. Attenzione
                                                                                   a non far ritirare troppo la salsa; nel caso
                                                                                   aggiungere un poco d’acqua. (Ho l’ac-
                                                                                   quolina in bocca al solo pensiero di zi-
                                                                                   toni spezzati conditi con la salsa di
                                                                                   questa preparazione!)
                                                                                   Servire caldissimo.


                                                                                                            (Tratto dal Libro
                                                                                               «Fantasie gastronomiche  sorane»
                                                                                                           di Gino Catenacci
                                                                                         Edizione a cura dell’Ass. Politiche  Culturali
                                                                                                         del comune di Sora)
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