Page 9 - Aprile-Maggio 2023
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Vita Ciociara                                                                                       pagina 9




        La “mattoniera”, l’industria del secondo dopoguerra a Falvaterra
                     di Adriano Piccirilli e Giovanni Martini (Associazione culturale Fabrateria)


                                                                                    trade del paese distanti tra loro.
                                                                                    Infatti, alcuni giovani di Falvaterra
                                                                                    si sposarono dopo essersi cono-
                                                                                    sciuti alla mattoniera. Non esi-
                                                                                    stendo in quel periodo molte
                                                                                    alternative di lavoro, la mattoniera
                                                                                    rappresentava una risorsa molto
                                                                                    importante nel contesto rurale lo-
                                                                                    cale, per chi desiderava un'attività
                                                                                    alternativa all’agricoltura. Infatti, la
                                                                                    maggior parte dei lavoratori pro-
                                                                                    veniva dalla campagna, per la fa-
                                                                                    cilità con cui vi si reperiva
        Foto nr. 3                                                                  manodopera a basso costo, il tipo
        La fabbrica di mattoni (cd “matto-    Tale industria impiegava circa 70     di lavoro non specializzato che si
        niera”) è stata la prima realtà in-   persone, di ogni età e sesso e        richiedeva, l'ubicazione ai bordi
        dustriale di Falvaterra. Situata  quasi tutte le famiglie di Falvaterra     del centro urbano del paese e la
        lungo la strada provinciale, nel  avevano almeno un componente              stagionalità dell'occupazione. Tali
        tratto sopra al cimitero, iniziò la  a lavorare in tale industria che       condizioni hanno favorito la gra-
        sua attività subito dopo la fine  rappresentava anche un luogo di           duale transizione del lavoro dal-
        della seconda guerra mondiale.  socializzazione. Infatti, la mobilità       l'agricoltura all’industria. Questa
        La produzione consisteva in mat-      delle persone non era ancora svi-     transizione veniva favorita dalla ri-
        toni di cemento per pavimenti  luppata in tale periodo e, quindi,           chiesta di mansioni semplici: veni-
        esterni e interni, di varie dimen-    forniva la possibilità di conoscere   vano incaricati di trasportare la
        sioni e lavorazioni. (foto 3)         e frequentare giovani di altre con-   sabbia, il cemento e le forme o di
                                                                                    eseguire lavori ripetitivi alle mac-
                                                                                    chine. Solo in un secondo mo-
                                                                                    mento venivano loro affidate
                                                                                    mansioni più impegnative, come
                                                                                    quelle di marmista o capo reparto.
                                                                                    Tutti i lavoratori raggiungevano il
                                                                                    posto di lavoro a piedi o, i più for-
                                                                                    tunati, in bicicletta.
                                                                                    Per produrre ogni mattone si usa-
                                                                                    vano delle forme singole che ve-
                                                                                    nivano riempite a metà di un primo
                                                                                    composto cementizio, sul quale
                                                                                    veniva poi applicato un secondo
                                                                                    strato con diversa proporzione di
                                                                                    sabbia di mare, cemento e pietra
                                                                                    colorata. In particolare, la pietra
                                                                                    colorata era la “pietra rosa” rac-
                                                                                    colta da Pasquale Gasbarro (cd
                                                                                    “Cicchetta”) sulle montagne locali
                                                                                    e trasportate con l’asino alla mat-
                                                                                    toniera.  (foto 4)


                                                                                                Continua
                                                                                          alla pagina seguente

        Foto nr. 3
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