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Vita Ciociara pagina 22
Petali di Sera, nuovo lavoro di Domenico Ruscetta
di Luigi Cipolla
Petali di Sera, nuova raccolta di
Domenico Ruscetta: sentimenti
nati all’ombra dell’alloro che affio-
rano come presenze invisibili, te-
sori preziosi che arrivano quando
la luce si spegne. La sera coglie il
poeta con la penna in mano; na-
scono versi colorati come piume
d’uccello, leggeri come farfalle ve-
stite di festa, versi pervasi da
un’atmosfera di sogno che li rende
eterni. Tantissime sono le liriche
scritte di getto, sentimenti che di-
ventano parole, immagini. Il poeta
legge nel suo intimo i valori più tali,
quelli profondi della sua vita e
della vita in genere. La sua poe-
tica, pertanto, è sempre garbata, sera, il pensiero va al Foscolo, di- “Fiuggi ricorda”. Un verseggiare
sincera e accorata, ricca di suoni pana il suo mondo, la sua anima. agile e libero ci porta “Nelle alture
e colori caratteristici della Ciocia- In queste 58 liriche, infatti, ritro- colline,/ Ammantate di verde/ Con
ria. Il Nostro, a mio avviso, con la viamo tutti i grandi temi: la natura, indefiniti profumi/. Infine “Sostare
forza alfieriana del “volli, sempre la vita e la morte, l’amore, l’amici- a Roccamonfina” ci fa sognare
volli, fortissimamente volli”, cerca zia, il sacro e il profano, l’esistere e “Ondulate colline,/ Esposte all’ar-
di cogliere nelle sue varie sfaccet- il divenire, pace, guerra e solida- sura estiva,/ Vestite da mantello/
tature, il divenire dell’essere. rietà, attualità in generale. Non a Di secolari alberi/. E qui ci fer-
Torna in vita, oggi più che mai, caso, nella lirica “Alla Sera”, si miamo non senza ricordare
Eraclito, il filosofo del divenire: parla delle “durezze della vita”, del l’amore che il Poeta esprime per il
Eraclito del tutto scorre, Panta rei. “primeggiar dell’orgoglio”; il poeta suo paese “San Giovanni Incarico”
Non mancano meditazioni sui mi- si confessa: “Mi nascondo nel e per il sacro, in particolare “Ma-
steri del quotidiano, momenti di tempo/ Invaso dalle tenebre/”. Il donna della Guardia”. Ci soffer-
gioia e di dolore. dolore per la morte dell’amico miamo sui primi versi della lirica
Petali di Sera è l’opera di chi nel poeta gli detta parole che vanno intitolata appunto “San Giovanni
silenzio e nella solitudine della nel mondo invisibile: “Restano ri- Incarico”: “Immobile nel tempo/,
cordi/ Del caro Rodolfo/”. L’invisi- All’ombra del colle/, Con la Guar-
bile, ci ricorda il dramma d’una dia attenta/ Al controllo del
pandemia che non ci lascia liberi. creato/”. Un sacro che chiama al-
Leggiamo: “Un virus corona/ Che l’altruismo; in “E’ la carità” tro-
tacitando rosari/ Ammutolisce i po- viamo “Sorriso ed amore/ Nel
poli/”. Ancora in “Morir di covid”, donare/, Con rispetto/ Al capire ed
colpisce e addolora il verso: “Morir amare”/.
nella miseria/, Né sguardi, né ca- Concludendo, Petali di Sera è
rezze/”. Ma non si muore solo di un’opera da leggere, rileggere ed
covid; è arrivata la guerra inaspet- amare, per i tanti sentimenti tra-
tata. In “Vento di guerra”, Ruscetta dotti in versi, costruzione ideale
pone l’accento su “Uomini armati, per riaccendere cuori inariditi, per
/Colmi di coraggio, /Qual difensor tornare alla speranza, speranza di
di Patria/Contro l’invasore/. Ed ora giorni migliori per tutti.
con un volo pindarico presentiamo
qualcosa di allegro. Bella la lirica luigi.cipolla@vitaciociara.it