Page 11 - Febbraio-2021
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Vita Ciociara                                                   pagina 11



        cosa di più profondo legato alla loro
        identità.
        Per fare qualche esempio, un bam-
        bino che sceglie di mascherarsi da
        Uomo Ragno potrebbe voler vivere
        questa parte di sè di persona altrui-
        sta che salva chi è in difficoltà; e se
        nella vita reale è una persona timida
        e introversa, potrebbe sperimentare
        attraverso la maschera una sensa-
        zione di forza e coraggio.
        Se invece una bambina sceglie di
        vestirsi da Crudelia De Mon potrebbe
        voler giocare a fare la persona cat-
        tiva e sperimentare il fatto di pensare
        solo a se stessa e non agli altri. In-
        vece, se nella vita reale questa bam-
        bina è solitamente gentile e altruista,
        questa maschera permette la speri-
        mentazione di aspetti diversi di sé;
        se però nella vita reale la bambina
        fatica a rispettare le regole o viene
        spesso ripresa per questo, potrebbe
        realmente sentirsi cattiva e, quindi,
        attraverso la maschera esprimere ciò
        che realmente pensa di se stessa.
        Anche in Ciociaria il Carnevale è una
        festa sentita. Ha da sempre avuto la
        caratteristica d’essere festeggiata
        con manifestazioni popolari vissute
        in piazza tra processioni, bande,
        canti e balli. Si balla il “saltarello” fino   plona”.                     cerchiata, nocche, Castagnole o “ce-
        alla fine dell’ottocento e anche agli   Immancabili le mangiate di fini fini,  camariti in tutto il Lazio, Tartalicchi“
        inizi del novecento. Si organizzavano   frappe o chiacchiere in tutta la cio-  a Guarcino e Alatri.
        delle vere e proprie corride popolari
                                             ciaria e spesso offerte ai partecipanti
        non molto dissimili dalla mitica e fa-
                                             durante la festa della”  Radeca”, Ci-   giusy.bianchi@vitaciociara.it
        migerata corsa dei tori di “Pam-


              Carnevale in Ciociaria
                                                                 ‘na bìuta de fretta agli bucàle.
                                                                 la ‘uocca ch’è stuàta ‘nche la mane…
              “Daglie Giardine fine a Sant’Antonie               i ècque la baldoria se renfòca!
              ‘uanne scappènne squadre ammascarate.              Esseglièssegliessegliè!
              S’ammucchiene ‘ucine l’una all’altra               Recàlene sfunàte i aglie ‘mpruise
              pe’ rispariàrse, lèste, da ‘gne parte.             daglie Scalone a Piazza Garebaldi!

              Apo’ se fau attorne a glie nutàre;                 Mò fau circhie attorne a glie duttore
              aglie ‘ngegnere i pure aglie cinciàre.             scupierte senza radeca pe’ uia!
              A mastre Titta accome aglie aucàte.                Ce allìscenela schina tutte ‘nsieme!
              So’ una, dùie o dieci radecàte                     Ma chiglie nen se stizza i anze strilla:
              a chi è attuccàte, sitte, da sta’ assotte.         “Uiua la radeca!… I’ bbon Carneuàle!”
                                                                 …I attòcca pure a ‘Ntonte gli Stagnare
              S’abbiene de corsa aglie purtone,                  cà sta legge, se sa, pe’ tutte è uguale!”
              pe’ sotte aglie Pilune, a Campagiorne…
              S’appòntene ‘uscina aglie barile
              purtate appresse a Carnuale                                               Ercole Marino Martire
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