Page 9 - Febbraio-2021
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Vita Ciociara                                                    pagina 9


                                              truppa piemontese, agli ordini del ge-  scempio: gli fu risposto dagli ufficiali
                                              nerale De Sonnaz, decisa ad inter-    che qualunque monaco fosse stato
                                              cettare la banda di De Christen e  trovato nell’abbazia sarebbe stato
                                              Chiavone, oltrepassò la frontiera e si  considerato un brigante e in quanto
                                              mise al suo inseguimento. Il che de-  tale fucilato sul posto. Per fortuna non
                                              terminò il pronto disimpegno dei chia-  ci furono vittime e i monaci, spaven-
                                              vonisti che, avvertiti in tempo reale,  tati ma vivi, verso sera, quando i pie-
                                              lasciarono in tutta fretta l’abbazia e  montesi, portandosi dietro un ingente
                                              andarono a trincerarsi nel vicino  bottino caricato su alcuni carri, tolsero
                                              borgo di Bauco, l’odierna Boville Er-  finalmente le tende, si misero subito
                                              nica. Quando De Sonnaz giunse con  al lavoro per porre riparo agli enormi
                                              i suoi duemila soldati a Casamari (22  danni che l’abbazia aveva subito.
                                              gennaio), cinse subito d’assedio l’ab-  Basti pensare che la sola distruzione
                                              bazia, credendo che i briganti fossero  della farmacia comportò un danno
                                              ancora all’interno. Iniziò, così, un fe-  calcolato in oltre 4 mila scudi, una
                                              roce e ingiustificato saccheggio.  I  cifra esorbitante. Informato dell’acca-
                                              piemontesi dettero fuoco al fienile, al  duto, papa Pio IX provvide ad inol-
                                              forno, all’ufficio del cellerario, dan-  trare una formale protesta per la
                                              neggiarono statue e crocifissi, si im-  proditoria invasione del suo stato e
                                              possessarono dei paramenti sacri,  inviò alla comunità monastica di Ca-
                                              degli oggetti preziosi e persino delle  samari un sussidio di 370 scudi d’oro,
       anche perché, nel frattempo, era       pissidi con le ostie che vennero di-  un calice d’argento, un ostensorio, tre
       giunta in città parecchia truppa rego-  sperse e profanate. Dettero fuoco  pissidi e alcune pianete di damasco.
       lare. E così De Christen e Chiavone    anche all’antica e preziosa farmacia,  Qualche giorno dopo (28 gennaio), a
       furono costretti a desistere e a tornare   chiudendovi dentro, legato ad una  Bauco, si combatté un’accanita batta-
       con gli uomini in territorio papalino,   sedia, un frate, Michele Cianchetti,  glia tra gli uomini di De Christen e
       giungendo ancora nei pressi di Casa-   che per miracolo riuscì a liberarsi e ad  Chiavone e i piemontesi di De Son-
       mari. Di nuovo fu chiesta ospitalità al-  uscire prima di essere avvolto dalle  naz. Ma di questo parleremo un’altra
       l’abate Gallucci che questa volta      fiamme. Si comportarono, insomma,  volta.
       acconsentì, consentendo agli insor-    come i giacobini nel maggio del 1799.
       genti di rifocillarsi e di riposare nel fie-  Invano il Priore del monastero, padre   fernando.riccardi@vitaciociara.it
       nile dell’abbazia. Nel frattempo la    Bernardo Pietrabissa, che per giunta
                                              era piemontese, provò a fermare lo
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