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Vita Ciociara pagina 9
truppa piemontese, agli ordini del ge- scempio: gli fu risposto dagli ufficiali
nerale De Sonnaz, decisa ad inter- che qualunque monaco fosse stato
cettare la banda di De Christen e trovato nell’abbazia sarebbe stato
Chiavone, oltrepassò la frontiera e si considerato un brigante e in quanto
mise al suo inseguimento. Il che de- tale fucilato sul posto. Per fortuna non
terminò il pronto disimpegno dei chia- ci furono vittime e i monaci, spaven-
vonisti che, avvertiti in tempo reale, tati ma vivi, verso sera, quando i pie-
lasciarono in tutta fretta l’abbazia e montesi, portandosi dietro un ingente
andarono a trincerarsi nel vicino bottino caricato su alcuni carri, tolsero
borgo di Bauco, l’odierna Boville Er- finalmente le tende, si misero subito
nica. Quando De Sonnaz giunse con al lavoro per porre riparo agli enormi
i suoi duemila soldati a Casamari (22 danni che l’abbazia aveva subito.
gennaio), cinse subito d’assedio l’ab- Basti pensare che la sola distruzione
bazia, credendo che i briganti fossero della farmacia comportò un danno
ancora all’interno. Iniziò, così, un fe- calcolato in oltre 4 mila scudi, una
roce e ingiustificato saccheggio. I cifra esorbitante. Informato dell’acca-
piemontesi dettero fuoco al fienile, al duto, papa Pio IX provvide ad inol-
forno, all’ufficio del cellerario, dan- trare una formale protesta per la
neggiarono statue e crocifissi, si im- proditoria invasione del suo stato e
possessarono dei paramenti sacri, inviò alla comunità monastica di Ca-
degli oggetti preziosi e persino delle samari un sussidio di 370 scudi d’oro,
anche perché, nel frattempo, era pissidi con le ostie che vennero di- un calice d’argento, un ostensorio, tre
giunta in città parecchia truppa rego- sperse e profanate. Dettero fuoco pissidi e alcune pianete di damasco.
lare. E così De Christen e Chiavone anche all’antica e preziosa farmacia, Qualche giorno dopo (28 gennaio), a
furono costretti a desistere e a tornare chiudendovi dentro, legato ad una Bauco, si combatté un’accanita batta-
con gli uomini in territorio papalino, sedia, un frate, Michele Cianchetti, glia tra gli uomini di De Christen e
giungendo ancora nei pressi di Casa- che per miracolo riuscì a liberarsi e ad Chiavone e i piemontesi di De Son-
mari. Di nuovo fu chiesta ospitalità al- uscire prima di essere avvolto dalle naz. Ma di questo parleremo un’altra
l’abate Gallucci che questa volta fiamme. Si comportarono, insomma, volta.
acconsentì, consentendo agli insor- come i giacobini nel maggio del 1799.
genti di rifocillarsi e di riposare nel fie- Invano il Priore del monastero, padre fernando.riccardi@vitaciociara.it
nile dell’abbazia. Nel frattempo la Bernardo Pietrabissa, che per giunta
era piemontese, provò a fermare lo