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Vita Ciociara pagina 7
di occupazione nel paese”.
Così nel 1899 scrive il sotto-
prefetto di Sora. Oggi del
vecchio polo industriale e
manifatturiero è rimasto solo
un ricordo pallido e indistinto.
Le imponenti cartiere e i vec-
chi opifici, persa l’originaria
destinazione d’uso, sono
stati adibiti, quasi tutti, ad
altre funzioni. Va molto di
moda il termine “riconver-
sione” in virtù del quale le
amministrazioni hanno va-
rato i progetti più disparati, e
a volte persino stravaganti. I
risultati, però, sono stati mo- situazione si è incancrenita e il “malato” è seria. Adesso è una terra pencolante tra
desti. Della prosperità di un giunto alla fase terminale. Servirebbe una un processo d’industrializzazione brutal-
tempo è rimasto poco e netta inversione di tendenza da troppo mente arrestato e un’agricoltura di tipo ar-
niente. Il sorano continua a tempo auspicata ma mai concretamente caico che continua a rifiutare qualsiasi
vivere una situazione di realizzata. Una programmazione oculata forma associativa e di cooperazione.
grave marginalità econo- e responsabile, l’adozione di progetti in- Anche ciò, a ben vedere, fu una diretta
mica, sociale e occupazio- telligenti, l’abbandono di sogni irrealizza- conseguenza di quella che in molti hanno
nale che non si discosta bili. Ma, soprattutto, servirebbe una preso la buona abitudine di chiamare la
troppo dal “profondo sud”. Si classe amministrativa competente, lungi- “mala unità d’Italia”. Ma di questo, come
è riusciti nella non facile im- mirante, seria e all’altezza della situa- di tante altre cose “scomode”, chissà per-
presa di dilapidare un tesoro zione. Solo così si potrà risalire pian piano ché, nei libri di storia non si trova traccia.
d’inestimabile valore. Agli er- la china. Un tempo il sorano era “il Nord
rori antichi, poi, si sono ag- del Sud”, un territorio ricco e prospero, fernando.riccardi@vitaciociara.it
giunti quelli recenti, e così la dove non esisteva disoccupazione e mi-