Page 28 - Marzo-2021
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Vita Ciociara
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        Pillole di musica




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       La dialettica del fare  - Intervista ad Alessandro Viti


                                                                                   Tupac, che in qualche modo mi ha in-
                                                                                   trodotto alla musica in generale, di cui
                                                                                   non sapevo quasi nulla. Da un primo
                                                                                   approccio melodico – Cremonini
                                                                                   prima maniera – mi sono accostato,
                                                                                   intorno ai vent’anni, allo sperimentali-
                                                                                   smo di Battiato – uno dei miei primi
                                                                                   miti – alla tastiera, ai sintetizzatori,
                                                                                   complici anche gli esami di Musica
                                                                                   elettronica alla facoltà di Storia,
                                                                                   scienze e tecniche della musica e
                                                                                   dello spettacolo di Tor Vergata. Ed ho
                                                                                   cominciato a fare sul serio.

                                                                                   Come lavori, solitamente, ad un
                                                                                   pezzo?
                                                                                   Vorrai dire come lavoravo! Da qual-
                                                                                   che anno, in verità, la musica è una
                                                                                   di quelle cose che ho messo da
                                                                                   parte. Un po’ strano a dirsi, ma non
                                                                                   c’è più nella mia vita con la stessa in-
                                                                                   tensità di un tempo. Ho un disco da
                                                                                   chiudere da ormai sei anni. Credo di
                                                                                   aver avuto quella che chiamano ‘di-
                                                                                   sillusione artistica’, arrivo addirittura
                                                                                   a non ascoltarla – e ho ascoltato una
                                                                                   media di quindici dischi al giorno per
                                                                                   vent’anni. Diciamo pure che ho un’at-
                                                                                   titudine maniacale, nelle cose.
                                                                                   Adesso sono totalmente assorbito
       La musica come riscatto, grande luce  Quando e come nasce il tuo amore
                                                                                   dalla psicologia, e vorrei avvicinarmi
       e grande ombra; arte che da sola non  per la musica?                        alla musica da questa prospettiva. Il
       basta, che procede più veloce delle  Per me la musica nasce dopo la poe-    mio ultimo pezzo risale a circa un
       mani, quasi in un impeto di sana fol-  sia. Ho iniziato con le parole, e quasi   anno fa. Non sono più preso dalla vo-
       lia – impeto-intento che la eleva, fuori  non sapevo che farmene: attraverso
                                                                                   glia di comporre, non mi importa.
       dai meccanismi vischiosi dell’ego-    dei software gratuiti cercavo di can-
                                                                                   Tutto quello che ho scritto, però,
       centrismo, dal retaggio del comune  ticchiare sopra dei loop, delle se-     nasce da un’urgenza comunicativa; i
       sentire in superficie: la discrezione  quenze sonore; soltanto in seguito ho   primi progetti erano dettati dal biso-
       immensa di Alessandro – classe  scoperto il pianoforte – avevo quat-        gno, parlavo di qualcosa che volevo
       1984, cantautore, poeta, docente di  tordici o quindici anni. Da lì è iniziato
                                                                                   tirar fuori, quasi una forma improvvi-
       canto moderno di Anagni – il suo  lo studio, la passione vera; da autodi-
                                                                                   sativa, e quasi sempre con la chi-
       peso specifico della parola è un ba-  datta ho aggiunto la chitarra acustica,   tarra: il mio legame con il pianoforte
       ratro appena dischiuso sull’inquie-   perlopiù come forma compositiva,      è l’improvvisazione, lo vivo in quanto
       tante    ferocia   del    possibile;  come espressione cantautorale. La     strumento; la chitarra la avverto in-
       Alessandro è la possibilità, anche  musica è stata una sorta di collante
                                                                                   vece fisica, un abbraccio, percepisco
       quando l’urgenza compositiva si ar-   per le mie parole, un’ulteriore possi-
                                                                                   la vibrazione sul petto – anche la sua
       resta: semplicemente defluisce in una  bilità a livello creativo; la poesia, in-  ritmica è concentrata in un gesto fi-
       dimensione differente, meno spetta-   vece, viene da un’eredità – mio       sico: se c’è qualcosa in me che
       colarizzante, più spettacolare, dell’in-  nonno era un poeta (N.d.A. Antonio   spinge per uscire, il gesto fisico della
       timità e del senso.                   Viti) – ma forse più da una fascina-
                                                                                   pennata è molto più liberatorio. Com-
                                             zione per il rap, dagli Articolo 31 a
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