Page 23 - Marzo-2021
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Vita Ciociara                                                  pagina  23




        l’interessamento di Clara Zetkin e
        Rosa Luxemburg. In America l’attivi-
        sta Corinne Brown nel 1908 tenne un
        discorso sulla condizione delle donne
        che dovevano subire maltrattamenti
        e soprusi nei luoghi di lavoro e con-
        tro i miseri salari, l’orario di lavoro
        massacrante ed il diritto di voto. La
        giornata ebbe una risonanza incredi-
        bile sì da meritare il nome di “Woman’
        s day”. Nella conferenza di Copena-
        ghen del 1910, nel corso della Con-
        ferenza Internazionale delle donne
        socialiste, alla presenza di delegate
        da tutto il mondo, fu deciso di istituire
        una comune giornata dedicata alla ri-
        vendicazione dei diritti delle donne.
        Ma non era ancora giunta l’ora di un
        accordo unitario ed in molti paesi la
        data della ricorrenza era diversa da
        tutte le altre: solo nel 1921 fu decisa
        come data unica quella dell’ 8 marzo,
        ma ancora non applicata da tutte le
        nazioni. Il 16 dicembre del 1977 con
        la risoluzione 32/142 l’ONU scelse    per le celebrazioni ufficiali. Il signifi-  portantissima per le donne di tutto il
                                              cato quindi di questa ricorrenza im-  mondo, esula da qualsiasi atteggia-
        definitivamente la data dell’ 8 marzo
                                                                                    mento festoso improprio, in quanto il
                                                                                    movimento di liberazione della donna
                                                                                    dalle catene della disuguaglianza nei
                                                                                    confronti dell’uomo, non ha ancor
                                                                                    oggi portato a termine la sua mis-
                                                                                    sione.  In ambienti ONU si parla di to-
                                                                                    tale parità fra i due sessi solo a
                                                                                    cominciare dal 2030. Se questa sup-
                                                                                    posizione è veritiera, il cammino delle
                                                                                    donne verso la totale parità è ancora
                                                                                    lungo ed irto di difficoltà. L’ultimo ac-
                                                                                    cenno storico riguarda la scelta della
                                                                                    mimosa, segno di forza e femminilità,
                                                                                    come simbolo da donare alla donna
                                                                                    in occasione della ricorrenza: era l’8
                                                                                    marzo del 1946, fu scelta per due
                                                                                    motivi: primo perché era il fiore di sta-
                                                                                    gione ed era poco costoso, secondo,
                                                                                    perché era il dono dei partigiani alle
                                                                                    “staffette” durante la guerra. L’idea fu
                                                                                    di tre donne: Teresa Noce, Rita Mon-
                                                                                    tagna e Teresa Mattei,  tutte apparte-
                                                                                    nenti all’Unione Donne italiane. In
                                                                                    un’intervista rilasciata dopo il voto,
                                                                                    Teresa Mattei spiegò il perché della
                                                                                    mimosa, che era stata scelta tra altri
                                                                                    fiori quali anemoni garofani e violette,
                                                                                    “Mi ricordava la lotta dei partigiani
                                                                                    sulle montagne e poteva essere rac-
                                                                                    colta a mazzi e gratuitamente”.

                                                                                    massimo.desantis@vitaciociara.it
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