Page 28 - LuglioAgosto-2021
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Vita Ciociara
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         Pillole di musica





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          Vele stanche. Per la paura di essere uomini.





               Succede che mio stanco di essere uomo. Walking around, Pablo Neruda













































                          Un ritorno simbolico, potrebbe  Ritorno simbolico, si diceva, in  gare non è più una scelta sem-
                          definirsi quello di Alessandro  quanto sintomo di una duplice  plice, quotidiana: la voce di Viti
                          Viti, che nella lunga intervista  rinascita: l’effige dell’artista-chi-  procede eterea, a tratti di-
                          «La dialettica del fare», rila-  mera, risorto dalle ceneri del  stante, stancata; ad incalzarla
                          sciata a questa rubrica nel  proprio passato, si interseca,  le chitarre acustiche, morbide
                          mese di marzo, preannunciava  bacia – occhi dentro gli occhi –  e martellanti, di Massimiliano
                          la ripresa dei lavori di “Marinaio  l’inconscio sociale, collettivo;  Stefàno, e la cesellatura accu-
                          di Terra” – un concept com-     ne specchia, accoglie e tra-    ratissima dei synth – che rimo-
                          plesso – che segna il definitivo  sforma le più intime fragilità.   della le atmosfere introspettive
                          distacco         dall’aderenza  “Vele stanche” – primo singolo  dell’ultimo Nick Cave. Ma la
                          pop/cantautoriale     vecchia  estratto, dal 4 giugno disponi-  prospettiva è dicotomica (come
                          scuola delle produzioni prece-  bile su Youtube – è un’immer-   spesso in Viti, attratto dai con-
                          denti in direzione di un sound  sione    onirica,   ma    mai  cetti speculari): se il timore
                          più aereo e minimale; che la-   straniante, nelle regioni interne  chiude, aliena, allontana dal-
                          scerà probabilmente intrave-    della paura, dello smarrimento,  l’esterno, è la ricerca di un sé
                          dere un percorso autentico,  sia pure momentaneo, che co-       spirituale a farsi urgente, a
                          libero (o quasi) da richiami  glie quando la riva non è più vi-  chiedere contatto, rinascita.
                          espliciti e contaminazioni.     sibile, la vita sembra sfuggire  Luce e soffio dei venti / che
                                                          dal controllo razionale, e navi-  passi oltre e mi attraversi – l’in-
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