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Gennaio 2005 V Vi it ta a C Ci io oc ci ia ar ra a
legnami. Questa una
U U N N E E V V E E N N T T O O N N O O N N A A N N C C O O R R A A D D I I M M E E N N T T I I C C A A T T O O delle tante scene poste
I I L L T T E E R R R R I I B B I I L L E E S S I I S S M M A A D D E E L L agli occhi dei soccorri-
tori che giunsero a Sora
G G E E N N N N A A I I O O D D E E L L 1 1 9 9 1 1 5 5 e dintorni, tra le tante
difficoltà, come detto, a
causa delle avverse
Era la mattina del 13 cronista sorano rico- lo ha raccontato ai figli, tiniero si era alzato per condizioni atmosferi-
gennaio del 1915, quan- struiva drammatica- evidenziando la paura ricominciare la giornata che.
do alle ore 07,45 circa mente quel triste e rigi- ed il sacrificio. di lavoro, quando alle Ingenti furono i danni
una serie di scosse vio- do mattino invernale. Molti giornali di quel- 7,45 piombò la morte. subiti dai luoghi di
lentissime di terremoto L'inclemenza del tempo l'epoca parlarono di Violente scosse di terre- culto della città di Sora.
sconvolsero Sora, la poi, con pioggia batten- completa distruzione di moto della durata di Completamente distrut-
Valle Roveto, Avezzano te e neve, concorse ad Sora, Avezzano. Da "IL venti secondi ciascuna, ta la Chiesa di S.
e tanti altri piccoli cen- aggravare sensibilmen- MATTINO" di Napoli , fecero staccare i muri Restituta, che venne
tri dell'Aquilano e della te il desolante quadro di a "IL MESSAGGERO" rimossero le travi, sco- successivamente rico-
Valle del Liri. distruzione e di morte, di Roma, le testimo- perchiarono i tetti. Uno struita, in un altro sito
Gravi furono i danni e impedendo e rallentan- nianze di distruzioni e scricchiolio di travi, un poco distante.
numerosissime le vitti- do le prime frenetiche di morte.: frastuono di calcinacci, Anche il convento dei
me, quasi 30.000 perso- attività di soccorso. "Sora è ancora isolata un rotolarsi di corpi PP. Passionisti, subì
ne persero la loro vita Una sciagura senza pre- da Avezzano, molti cen- sembravano un nulla di seri danni, ma non tali
sotto le macerie. "Tutto cedenti, che colpì il tri hanno tutte le loro fronte alle grida stra- da scoraggiare i Padri i
si stritolava e cadeva laborioso popolo sora- case distrutte". Dalle zianti e disperate uomi- quali con non comune
travolgendo torri e no, che ancora oggi persone che vissero il ni, donne, ragazzi e abnegazione si prodiga-
chiese in un vortice ricorda. Quei giorni di terribile momento si vecchi. Erano bastati rono ad assistere la
infernale, case e palazzi tragedia, sono stati tra- apprese che un vento pochi secondi per cam- popolazione colpita.
cadevano; sembrava mandati sino ai nostri gelido quella mattina biare tutta la fisionomia Una citazione a parte
volesse sprofondare la giorni. Chi ebbe modo tenne molte persone a di un paese. Non più meritano i coniugi
terra". Così un attento di vivere quei momenti letto; solo qualche mat- quiete mattutina, non Beniamino Terenzio e
più case in piedi, non Leonilde La Posta, il
più semplicità di vita primo appena dopo
paesana; ma dovunque sisma riattivò in un
si guardava, era desola- vagone ferroviario il
zione e morte. servizio telegrafico per
Cominciavano le prime comunicare alla autori-
opere di soccorso dagli tà governative l'avvenu-
uomini salvatisi per to disastro e chiedere
miracolo. quindi i dovuti soccorsi
Corpi irriconoscibili, alla popolazione sorana
cadaveri tirati fuori gravemente ferita ed
dalle macerie persone affamata. La moglie
ancora vive e seppellite incoraggiò e sorresse il
dai calcinacci chiedeva consorte nel suo eroico
nosoccorso, altre cerca- senso di altruismo.
vano i loro cari sotto i Entrambi però perirono
cumuli di pietre e di stenti in quel tragico
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