Page 17 - LuglioAgosto-2021
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Vita Ciociara pagina 17
l'improrogabile dovere di rievocare una
impresa eccezionale della Resistenza
che ebbe a protagonista un figlio auten-
tico della nostra terra.
Alberto La Rocca, nacque a Sora il 30
gennaio 1924 e visse gli anni dell'adole-
scenza e della prima giovinezza nel ca-
lore e nella monotonia di una famiglia
numerosa, modesta, laboriosa.
Poco più che ventenne, nel periodo più
tormentato e difficile del secondo con-
flitto mondiale, indossata la divisa di ca-
rabiniere, fu destinato a Fiesole, la
ridente, nobile, antichissima cittadina to-
scana, immensa veranda naturale spa-
lancata sullo splendido panorama di
Firenze.
Qui, nella piccola stazione dell'Arma, i
giorni trascorrevano quasi sereni, seb-
bene tutt'intorno non mancassero segni
del progressivo avvicinarsi del fronte
bellico e un po' dovunque corressero
voci sempre più insistenti sulla cre-
scente attività dei partigiani già pronti, Fiesole. Il monumento dedicato ai tre martiri
smaniosi, addirittura frementi di scen-
dere in campo per anticipare la tanto so- li guidò nella tremenda scelta, ad incri- di giustizia» si scopre e si gusta in
spirata liberazione dall'occupazione nare il loro altissimo senso del dovere e pieno l'intima allegoria, la vigorosa effi-
nazista. la loro fedeltà al giuramento prestato. cacia espressiva di quella enorme tena-
L' 11 agosto 1944, Alberto La Rocca, in- Ai tre eroici martiri, Vittorio Marandola, glia - simbolo di sopraffazione, di
sieme ad altri due commilitoni Vittorio 22 anni, Fulvio Sbarretti, 21 anni, Al- violenza, di tirannia - che inutilmente
Marandola di Cervaro e Fulvio Sbarretti berto La Rocca, 20 anni, la Patria ha cerca di stringere la fiamma - emblema
di Nocera Umbra, indossò abiti civili e, dato la medaglia d'oro al valor militare dei carabinieri e simbolo dell'amore,
abbandonata la caserma, si rifugiò in un con la seguente motivazione: «Piena- della giustizia, dell'ideale - che pro-
luogo sicuro in attesa di unirsi - in ot- mente consapevoli della sorte che li rompe e si espande dall'interno della
temperanza a segreti ordini ricevuti - alle attendeva, serenamente e senza titu- stessa come un inno di vittoria del bene
brigate partigiane già insorte contro l'in- banza la subirono perché dieci inno- sul male, un messaggio inequivocabile
vasore straniero. centi avessero salva la vita. di prevalenza dello spirito sulla materia.
Durante la notte qualcuno, quasi certa- Affrontavano con stoicismo il plo- Alberto La Rocca, il nostro eroico con-
mente un sacerdote, cercò disperata- tone di esecuzione tedesco e al grido cittadino, morendo per la libertà, ci ha
mente i tre carabinieri, triste e di Viva l'Italia pagavano con la loro indicato una strada da seguire, ci ha la-
sconsolato messaggero di una tre- vita il sublime atto di altruismo». sciato un esempio da imitare, ci ha dato
menda, drammatica, sconvolgente noti- Ai tre valorosi anche Fiesole ha voluto una lezione indimenticabile, ha scritto
zia: dieci fiesolani sarebbero stati fucilati dedicare, nel ventunesimo anniversario col sangue un monito che non può, né
se non si fossero presentati immediata- dell'olocausto, uno straordinario, signifi- deve rimanere inascoltato.
mente al comando germanico. cativo monumento svettante sul costone Noi tutti, e specialmente le nuove gene-
Il giorno dopo, 12 agosto 1944, al calar del Colle S. Francesco all'ombra verde razioni, cerchiamo di esserne degni e
della sera, il plotone di esecuzione te- di bellissimi, austeri lecci, circondato da soprattutto comportiamoci in modo che
desco, invece di dieci innocenti ostaggi, vigorosi ulivi le cui foglie d'argento sem- il suo sacrificio non risulti vano.
si trovò di fronte tre soldati, tre figli della brano ricordare gli alamari della gloriosa Sora tutta mantenga finalmente le pro-
generosa terra di Ciociaria e d'Umbria, divisa dei carabinieri. messe più volte formulate, ridando vita
fieri, orgogliosi, votati all'estremo sacrifi- Chi scrive, pochi giorni fa, con un fre- al già programmato comitato che dovrà
cio pur di impedire la crudele rappresa- mito di autentica commozione, ha avuto provvedere ad erigere all'illustre figlio un
glia. modo di sostare lungamente davanti degno monumento che sia testimo-
L'istinto di conservazione, l'angoscia alla mastodontica composizione in nianza di gratitudine, attestato d'amore,
della morte, la consapevolezza della bronzo, alta quattro metri, realizzata dal- prova tangibile di ricordo perenne.
salvezza ormai a portata di mano, il pen- l'artista Marcello Giusti.
siero struggente dei familiari lontani, l'al- A prima vista l'opera suscita un'istintiva
lettante speranza di un futuro ancora ammirazione subito pervasa da un vago (Tratto da «C’era una volta ... a Sora,»
tutto da scoprire, le lusinghe di tanti pos- senso di perplessità. di Domenico Di Passio.
sibili, naturali compromessi non basta- Pian piano, poi, con il soccorso della Per gentile concessione della Pro
rono a soffocare nei magnifici tre breve ma eloquente epigrafe: «Alla Loco di Sora)
l'impeto di umanità e di carità, a com- fiamma dell'Arma attinsero forza e
promettere la lucida determinazione che
fede per essere fiamma di umanità e