Page 9 - Febbraio-2023
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Vita Ciociara                                                                                       pagina 9



       restauro degli affreschi siano diretti principalmente  Governatore di Ceprano, dunque sindaco. A chi
       ad arrestare il degrado in atto, senza aggiungervi  mette in dubbio che il nostro Nicola sia nato a Ce-
       nulla di nuovo a riempire le parti perdute. Di conse-     prano, diciamo che sarebbe una ben strana coinci-
       guenza il Ministero ordina al Prefetto di Perugia di
       non far eseguire lavori di reintegro sull’affresco per-
       ché contrari alle norme per il restauro stabilite dal go-
       verno, poi meglio precisate con le circolari dello
       stesso ministro del 1877 e del 1879. Il Municipio di
       Perugia procede con i lavori di restauro nell’agosto
       del 1876, accettando rispettosamente e di buon
       grado le determinazioni ministeriali. Ma la complicata
       vicenda non porterà comunque ad un buon risultato.
       L’intervento del Consòni, sebbene conforme alle pre-
       scrizioni, è considerato, alla luce della moderna con-
       cezione del restauro, il più disastroso, avendo
       aggravato i problemi dell’affresco, che derivavano in
       massima parte da infiltrazioni di umidità dai tetti e dal
       sottosuolo e che saranno risolti solamente con i la-
       vori di restauro del 1976, cento anni dopo.Vicenda
       che aprì le porte a nuove teorie e pratiche di re-
       stauro: “Le tormentate vicende dell’intervento sul-
       l’affresco di San Severo – scrive la Battifoglia –
       costituiscono un episodio importante nella storia del
       restauro dell’Italia unificata; siamo di fronte ad un ac-
       ceso dibattito: reintegrare o lasciare intatte le lacune
       degli affreschi? Procedere mediante un restauro pu-
       ramente accademico o rispettare l’opera d’arte nella        Foto 6 - Gazzetta di Firenze del 1815
       sua correttezza filologica?”; e per citare Giovanni
       Carbonara, di recente scomparso, “conservare e tra- denza che un anno dopo la nascita di Nicola (1814)
       smettere al futuro, facilitandone la lettura e senza  proprio un Consòni sia Governatore di Ceprano. Se-
       cancellarne le tracce del passaggio nel tempo, le  condo quanto riportato nella Gazzetta, dunque il
       opere di interesse storico, artistico e ambientale”.      padre si chiamava Giuseppe, forse non di origini ce-
       Oggi nel Palazzo della Penna a Perugia è possibile  pranesi, ma spedito dal papa o chi per lui per fare il
       studiare due dei tre cartoni del Consòni, destinati al  governatore, ma che il nostro Nicola sia nato effetti-
       riempimento delle parti mancanti dell’affresco di Raf-    vamente a Ceprano ci sembra molto credibile. Nel
       faello, che raffigurano San Giovanni Martire e  libro “La frontiera di Ceprano” della Maria Teresa
       l’Eterno benedicente, ed entrare così nella mente del  Gizzi Sassano, a pag. 374, viene menzionato “Paolo
       pittore purista che voleva essere Raffaello.              Consòni, governatore di Ceprano“, e questa affer-
       Un saggio stampato a Rieti nel 1957 e conservato  mazione è in linea con quanto riportato nel citato
       nella Biblioteca Comunale di Rieti, a firma di Angelo  saggio del 1957, dove vengono indicati quali geni-
       Nicola Sassetti, inizia con l’affermazione che Nicola  tori di Nicola proprio Paolo Consòni e Anna Amoretti.
       Consòni nacque a Città di Castello nel 1814, da  Dunque il nostro pittore sarebbe nato a Ceprano pro-
       Paolo e Anna Amoretti, entrambi reatini. Dopo l’inte-     prio durante l’incarico di Governatore affidato al
       ressante racconto della vita del nostro, lo stesso au-    padre Paolo (o Giuseppe?) Consòni. Il 21 dicembre
       tore del saggio ci ripensa e scrive: “Rieti, che non gli  del 1884 si spegne a Roma. Un altro personaggio si
       diede i natali, ma gli diede, cosa che più conta, i ge-   aggiunge alla lunga lista di cepranesi le cui opere
       nitori, soltanto 68 anni dopo la morte decretò che  hanno superato la soglia del loro tempo per restare
       una delle sue vie fosse da lui intitolata.”               con il loro nome nel mondo, per sempre.

       L’amico Mauro Martini ci segnala che nella Gazzetta
       di Firenze del  1815 è riportata la seguente frase “…il                        aldo.cagnacci@vitaciociara.it
       sig. Giuseppe Consoni Governatore di Ceprano…”
       (foto n.6).
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