Page 3 - Aprile-Maggio 2023
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Vita Ciociara                                                                                       pagina 3



           L’Editoriale




                                                                               di Massimo De Santis



                                      Vincent Van Gogh, brevi scintille di vita

              Sembra quasi che la parola “Successo” sia inibita alla grande massa, sia territorio di pochi, pa-
              scolo ristretto riservato ai conduttori di una vita onirica, non abitudinaria, non superficiale. Quanto
              di vero c’è in questa affermazione è facile constatarlo leggendo le biografie tutti coloro che con
              il loro successo hanno deviato il destino dell’umanità con le loro visioni estatiche. Spesso molti
              di coloro che hanno  sperimentato il  “Successo” con le opere della loro vita, ne sono stati so-
              praffatti ed hanno vissuto con drammaticità la loro breve ma intensa stagione della vita. Ne è un
              esempio Vincent Van Gogh, pittore di fama internazionale a cui la sua Amsterdam ha donato un
              museo tutto dedicato a lui: il Van Gogh Museum, dove sono raccolte la maggior parte delle sue
              opere. “Più divento dissipato, malato, vaso rotto, più io divento artista, creatore… con quanta
              minor fatica si sarebbe potuta vivere la vita, invece di fare dell’arte.” Così ha definito Van Gogh
              il suo essere artista; la sua breve vita è durata solo trentasette anni. Il successo è un’aureola che
              appartiene solo alle stelle e Van Gogh è stato estasi ed essenza nella sua Notte stellata, nel suo
              essere incessante nell’arte ma non nella vita. Questa non gli apparteneva, ne è uscito preme-
              ditatamente, senza aspettare l’ora ed il momento di quel Dio di cui era autentico rappresentante.
              Sono tante le storie di vita costellate da aureole di gloria, ma non pensate che il tutto sia dovuto,
              che il tutto avvenga senza un’adeguata preparazione, un’intensa ricerca “Sì, l’ho fatto in due
              ore, ma per farlo in due ore ho dovuto lavorare per anni!” Così Van Gogh a chi gli chiedeva in
              quanto tempo aveva dipinto un quadro. C’è la predisposizione, questo sì, ma il lavoro di ricerca
              è un bivio che non ammette sbagli, bisogna seguire la via giusta, non dare credito alle chimere,
              non soffermarsi ad udire il canto delle sirene, altrimenti si rischia di sbandare paurosamente e
              di perdere la strada maestra. Neanche avere paura dell’incognito, del non usato, essere pronti
              alla traversata nella notte buia, lasciarsi lacerare dal destino, non calcolare, non ragionare. I più
              grandi artisti di tutti i tempi sono quelli che hanno osato, quelli che attraverso la cultura ci hanno
              aperto le porte verso l’infinito, ci hanno dato una direzione nuova, una nuova possibilità.
              Siamo in cammino su questa terra aspra, il tempo va scandito con l’Amore, non con l’ozio.


                                                                            massimo.desantis@vitaciociara.it
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