Page 28 - Maggio-2022
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Vita Ciociara
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        Le “gesta” del brigante Gasbarrone nelle memorie di Pietro Masi



                                                                         di  Fernando Riccardi

                                                                razzante che costrinse il governo italiano a favorirne
                                                                l’allontanamento, ritornò a Sonnino, suo paese na-
                                                                tale. Ma qui, a causa dei suoi trascorsi briganteschi,
                                                                non era visto di buon occhio e allora decise di emi-
                                                                grare nel nord Italia. Grazie all’intercessione di un
                                                                potente prelato trovò accoglienza nella “Pia Casa
                                                                degli Incurabili” di Abbiategrasso, nei pressi di Mi-
                                                                lano, dove si spense nel 1882, all’età di 89 anni.
                                                                Durante i lunghi anni trascorsi in carcere, un brigante
                                                                di Patrica, Pietro Masi, raccolse le “memorie” di Ga-
                                                                sbarrone e le pubblicò a Parigi nel 1867, quando il
                                                                brigante era ancora dietro le sbarre. “Vita di Antonio
                                                                Gasbaroni scritta da Pietro Masi di Patrica, com-
                                                                pagno del medesimo nella malvivenza e nelle pri-
                                                                gioni”: questo il titolo del libro che fu subito coronato
                                                                da un incredibile successo, con le copie che anda-
                                                                rono a ruba in Italia e nell’intero continente europeo.
                                                                “Chi non ha inteso parlare di Gasbarrone, il famo-
                                                                sissimo brigante stato per tanti anni il terrore delle
                                                                provincie soggette al Papa? Chi non sa quanto egli
                                                                fu astuto e feroce? Chi non ha rabbrividito al rac-
                                                                conto delle geste di lui? Di lui che lo si disse parente
                                                                del cardinale Antonelli e perfino amante d’Isabella di
                                                                Spagna? Ora stanno per vedere la luce le sue me-
                                                                morie, scritte da un suo compagno e da lui dettate
                                                                nella quiete del ricovero di Abbiategrasso, dove morì,
                                                                vecchio di 88 anni, poco tempo addietro. E sono
                                                                queste memorie il non plus ultra delle meraviglie.
          Una rara immagine de brigante Gasbarrone              Sono esse la storia genuina del famosissimo bri-
                                                                gante, la storia nuda e cruda dei suoi delitti di sangue
       Quando si parla di brigantaggio, in genere, si fa rife-
       rimento a quello del periodo postunitario, quando si     e delle sue avventure amorose. Da queste memorie
       raggiunse, dopo un processo lungo e travagliato, la      apprenderanno i lettori come Antonio Gasbaroni, da
       cosiddetta unità d’Italia. C’è anche, però, un brigan-   vaccaro e commerciante diventasse famigerato ma-
       taggio che si sviluppò nella prima metà del XIX se-      snadiero”: questo l’incipit di una ennesima edizione
       colo e del quale si parla molto meno. E così oggi        delle “Memorie”, edita dalla casa tipografica Perino di
       voglio proporre ai nostri lettori un personaggio rap-    Roma e pubblicata in dispense settimanali al costo di
       presentativo di quel periodo, grazie anche al suo        cinque centesimi l’una. Pietro Masi, il biografo di Ga-
       aspetto, per così dire, ascetico: sto parlando di An-    sbarrone, anch’egli brigante (aveva fatto parte della
       tonio Gasbarrone (1793-1882) di Sonnino, il più au-      sua banda), che sapeva leggere e scrivere, circo-
       dace tra i briganti papalini. Costretto ad arrendersi    stanza non proprio usuale a quei tempi, ci mise del
       nel 1825, Gasbarrone rimase in carcere fino al 1870      suo per colorare con notizie inverosimili (la presunta
       quando, alla veneranda età di 77 anni, fu graziato       parentela con il potente cardinale Antonelli e i rap-
       dal governo nazionale dopo la presa di Roma e la         porti amorosi con Isabella di Spagna) la vita del suo
       fine del potere temporale della Chiesa. Passò,           compagno di cella. E così ne venne fuori un quadro
       quindi, ben 45 anni in prigione senza mai aver su-       in cui accanto alle tinte forti della violenza e dell’ef-
       bito un processo né una sentenza di condanna.            feratezza si alternano colori più languidi che mettono
       Dopo aver vissuto per qualche tempo a Roma, dove         in risalto la particolare natura del brigante. Una con-
       ricevette un’accoglienza clamorosa ed anche imba-        notazione, quest’ultima, non proprio brigantesca:
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