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Vita Ciociara pagina 23
la zuccheriera per terra che andò
in frantumi. «Caspita ora l’ho sve-
gliato.» Lasciò tutto ed andò verso
il divano letto. Era ancora lì che
dormiva placido. Accennò una ca-
rezza, non resistette a farlo.
Alessandro, disteso sul letto, la
guancia destra poggiata sul cu-
scino, il braccio sinistro che co-
priva parte del volto, il corpo nudo
appena coperto dal lenzuolo, no-
nostante il rumore della zucche-
riera che era caduta, non dava
segni di vita. Paola lo chiamò, si
avvicinò, lo accarezzò , lo scosse,
il cuore le stava salendo in gola,
quell’immobilità le sembrava
strana. Era spaventata, continuò
ancora a chiamarlo. Ormai si stava
agitando «Alessandro, Alessan-
dro, rispondimi, ti prego rispon-
dimi, Alessandroo, Ales-
sandrooo!».
A quell’urlo Alessandro, spaven-
tato, sobbalzò sul letto senza ca-
pire cosa stesse accadendo, urlò
anche lui lacerando il silenzio.
Paola non si aspettava una simile
reazione, per un attimo furono in
preda al terrore. Si guardarono,
realizzarono e finalmente scoppia-
sul tuo divano letto o vado in al- raggio più lungo si era posato sul rono a ridere come due matti.
bergo?» Paola soffocò un grido, volto di Alessandro. Lo guardò, at- Paola non sapeva che Alessandro
lo abbracciò, non sapeva se ri- tenta a non svegliarlo, aveva avesse un sonno tanto pesante.
dere o piangere. fame e doveva inventarsi qualcosa Oggi, Paola ed Alessandro vivono
Avrebbe dovuto chiedere qualche da mettere sul tavolo per la cola- felicemente a Roma, hanno da
spiegazione, ma la gioia era tanta zione, il frigo non era molto fornito. poco un bambino meraviglioso,
e non riusciva a controllarsi né a Continuava incantata a osservarlo, sono felici e sereni. Paola ha im-
pensare a nulla. non le sembrava vero, i lineamenti parato a controllare le sue emo-
Un sabato sera buttato al vento e così regolari e quel raggio di sole zioni e dare fiducia al prossimo
che invece si era improvvisamente che lo baciava e rendeva quasi prima di fasciarsi la testa. Ales-
trasformato in uno dei giorni più diafana la sua pelle lo rendevano sandro ha capito che mettere a ri-
belli della sua vita. Alessandro era ancora più bello. schio la felicità di una vita per fare
lì, tra le sue braccia, il resto non Sperò si sarebbe trattenuto qual- il simpatico con tante, non rende
contava. che giorno, aveva tante cose da felici, ma è soprattutto importante
La luce soffusa del lume accanto dirgli. Ancora dormiva, meglio non eliminare la distanza per apprez-
al divano letto, la pioggia che con- svegliarlo, nonostante provasse zare la fragranza dell’amore.
tinuava a sbattere trionfante con- una gran voglia di baciarlo. Entrambi, ora, condividono una
tro i vetri, Alessandro tra le sue Si alzò lentamente cercando di pagina con una foto loro e del pic-
braccia, il tepore della casa, tutto non fare rumore, preparò un buon colo Luca. Un profilo per tre.
il resto era niente. caffè, l’aroma si diffuse nel piccolo
La luce del giorno filtrava attra- appartamento. Aveva del latte e
verso i vetri, Paola aveva dimenti- dei biscotti, dispose tutto sul ta- rosalba.divona@vitaciociara.it
cato di chiudere le finestre, il volo. Si girò di scatto e fece cadere