Page 23 - Settembre-2021
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Vita Ciociara                                                  pagina 23


                                                                                    la zuccheriera per terra che andò
                                                                                    in frantumi. «Caspita ora l’ho sve-
                                                                                    gliato.» Lasciò tutto ed andò verso
                                                                                    il divano letto. Era ancora lì che
                                                                                    dormiva placido. Accennò una ca-
                                                                                    rezza, non resistette a farlo.
                                                                                    Alessandro, disteso sul letto, la
                                                                                    guancia destra poggiata sul cu-
                                                                                    scino, il braccio sinistro che  co-
                                                                                    priva parte del volto, il corpo nudo
                                                                                    appena coperto dal lenzuolo, no-
                                                                                    nostante il rumore della zucche-
                                                                                    riera che era caduta, non dava
                                                                                    segni di vita. Paola lo chiamò, si
                                                                                    avvicinò, lo accarezzò , lo scosse,
                                                                                    il cuore le stava salendo in gola,
                                                                                    quell’immobilità    le   sembrava
                                                                                    strana. Era spaventata, continuò
                                                                                    ancora a chiamarlo. Ormai si stava
                                                                                    agitando «Alessandro, Alessan-
                                                                                    dro, rispondimi, ti prego rispon-
                                                                                    dimi,      Alessandroo,       Ales-
                                                                                    sandrooo!».
                                                                                    A quell’urlo Alessandro, spaven-
                                                                                    tato, sobbalzò sul letto senza ca-
                                                                                    pire cosa stesse accadendo, urlò
                                                                                    anche lui lacerando il silenzio.
                                                                                    Paola non si aspettava una simile
                                                                                    reazione, per un attimo furono in
                                                                                    preda al terrore. Si guardarono,
                                                                                    realizzarono e finalmente scoppia-
       sul tuo divano letto o vado in al-    raggio più lungo si era posato sul     rono a ridere come due matti.
       bergo?»  Paola soffocò un grido,  volto di Alessandro. Lo guardò, at-        Paola non sapeva che Alessandro
       lo abbracciò, non sapeva  se ri-      tenta  a  non svegliarlo, aveva        avesse un sonno tanto pesante.
       dere o piangere.                      fame e doveva inventarsi qualcosa      Oggi, Paola ed Alessandro vivono
       Avrebbe dovuto chiedere qualche  da mettere sul tavolo per la cola-          felicemente a Roma, hanno da
       spiegazione, ma la gioia era tanta  zione, il frigo non era molto fornito.   poco un bambino meraviglioso,
       e non riusciva a controllarsi né a  Continuava incantata a osservarlo,       sono felici e sereni. Paola ha im-
       pensare a nulla.                      non le sembrava vero, i lineamenti     parato a controllare le sue emo-
       Un sabato sera buttato al vento e  così regolari e quel raggio di sole       zioni e dare fiducia al prossimo
       che invece si era improvvisamente  che lo baciava e rendeva quasi            prima di fasciarsi la testa. Ales-
       trasformato in uno dei giorni più  diafana la sua pelle lo rendevano         sandro ha capito che mettere a ri-
       belli della sua vita. Alessandro era  ancora più bello.                      schio la felicità di una vita per fare
       lì, tra le sue braccia, il resto non  Sperò si sarebbe trattenuto qual-      il simpatico con tante, non rende
       contava.                              che giorno, aveva tante cose da        felici, ma è soprattutto importante
       La luce soffusa del lume accanto  dirgli. Ancora dormiva, meglio non         eliminare la distanza per apprez-
       al divano letto, la pioggia che con- svegliarlo, nonostante provasse         zare la fragranza dell’amore.
       tinuava a sbattere trionfante con-    una gran voglia di baciarlo.           Entrambi, ora, condividono una
       tro i vetri, Alessandro tra le sue  Si alzò lentamente cercando di           pagina con una foto loro e del pic-
       braccia, il tepore della casa, tutto  non fare rumore, preparò un buon       colo Luca. Un profilo per tre.
       il resto era niente.                  caffè, l’aroma si diffuse nel piccolo
       La luce del giorno filtrava attra-    appartamento. Aveva del latte e
       verso i vetri, Paola aveva dimenti-   dei biscotti, dispose tutto sul ta-     rosalba.divona@vitaciociara.it
       cato di chiudere le finestre, il  volo. Si girò di scatto e fece cadere
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