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8 - Vita Ciociara - Gennaio 2018

     Il terremoto del gennaio del 1915

Per non dimenticare  Il prossimo13 Gennaio ricorre l’anni-     stero di Santa Chiara (in via Firmio),    bassa quota, ammantava i monti cir-
                                                               uccidendo il sacerdote che stava ce-      costanti.
                     versario del terremoto del 1915. Il       lebrando la messa e sette delle otto      Quanti furono i morti? Forse 30 mila.
                     sisma avvenne di mattina, alle 7,50       suore presenti (una si salvò perché,      O forse 33 mila (stando ad una fonte
                     (o alcuni minuti dopo, secondo al-        per fare la comunione, s’era spostata     autorevole), poiché a coloro che mo-
                     cuni). La terra tremò violentemente e     leggermente in avanti); crollò il pa-     rirono sotto le macerie si aggiunsero
                     dovunque fu distruzione e morte.          lazzo della stazione ferroviaria, crollò  quelli che morirono in seguito, per le
                     Avezzano venne rasa al suolo (si          l’ospedale civile (che era stato co-      ferite riportate nei crolli o per le infe-
                     salvò solo una casa, ancora oggi esi-     struito pochi anni prima in via Napoli,   zioni bronco-polmonari contratte al
                     stente): 10.700 le vittime (su una po-    là dove ora si trova la Banca di          freddo e all’umidità che bisognò sop-
                     polazione di 13.000 abitanti). Anche      Roma)…                                    portare all’aria aperta o nei ricoveri
                     Sora subì danni gravissimi e pianse       Il sisma fu di magnitudo 7,0, durò 30     improvvisati.
                     245 morti. Crolli rovinosi e morti si     secondi, ebbe carattere sussultorio e     Il sisma non si esaurì nella mattinata
                     ebbero anche a Isola del Liri, Castel-    ondulatorio. Ma non giunse inatteso.      del 13 Gennaio, ma si ripeté di fre-
                     liri, Pescosolido, Balsorano, Morino,     Segni premonitori s’erano avuti fin       quente per oltre un anno, rinnovando
                     Canistro e, in misura maggiore, a         dal precedente mese di Ottobre,           la paura negli scampati e facendo
                     Magliano dei Marsi, Lecce dei Marsi,      nella zona di Isernia, dove la terra      crollare muri ed edifici rimasti in
                     Massa d’Albe, Ortucchio, Collarmele,      s’era messa a tremare ripetuta-           piedi. E non mancarono fenomeni
                     Celano, Gioia dei Marsi, Pescina…         mente. La mattina del 13 Gennaio,         strani: a Rendinara si spaccò una
                     A Sora, in particolare, crollò la chiesa  poi, il cielo si mostrò abbastanza        montagna; sul monte Velino si aprì
                     di Santa Restituta, seppellendo una       strano: era “livido, plumbeo, con ri-     un crepaccio che, tra la neve, somi-
                     quindicina di persone che, a diffe-       flessi d’acciaio”. Ma nessuno se ne       gliava ad un occhio nero che guar-
                     renza di altre, non erano riuscite a      preoccupò. Sicché il sisma colse tutti    dava torvamente; nel cimitero di Sora
                     correre all’aperto nonché alcune “er-     di sorpresa. Molti fuggirono precipi-     la terra si aprì in più punti e dalle
                     baiole” che, nell’adiacente Orto dei      tosamente all’aperto. Ma molti altri o    crepe si levavano “larghe volute” di
                     Santi, stavano vendendo la verdura;       non poterono o non ebbero il tempo        “vapori bianchicci ed acri, con forte
                     crollò il palazzo Rossi in via XX Set-    per fuggire e rimasero sepolti dalle      sentore di zolfo” alternati a “zamnpilli
                     tembre, seppellendo intere famiglie e     macerie. Mentre un vento gelido spi-      di acqua sulfurea bollentissima”
                     un ventina di operai intenti a lavorare   rava implacabile e la neve, fino a        (scrisse un giornalista bene infor-
                     in una falegnameria; crollò il mona-

                     La Chiesa di Santa Restituta distrutta dal sima
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