Page 3 - Settembre-2021
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Vita Ciociara                                                   pagina 3




           L’Editoriale


                                                                       di Massimo De Santis
                                                                      di Massimo De Santis



                                                 Discorso sulla cultura


                          In questa edizione del giornale, mi preme ricordare, a mo’ di promemoria,  il mio
                          discorso di apertura della cerimonia di premiazione del IV Premio Internazio-
                          nale città di Arce di cui sono presidente. In questo breve discorso è riassunta
                          la visione, un po' utopistica, di una società del futuro basata sull’uso dell’intel-
                          ligenza umana in una società umanizzata ed umanizzante derivata dall’uso
                          graduale della cultura. Forse un’illusione ottica, forse un vaneggiamento, forse
                          una pazzia, in quest’imperante dominio della cultura tecno-sanitaria a cui gli
                          esseri umani stanno costringendo altri esseri umani, disumanizzandoli. Un bar-
                          lume di luce, un raggio nella tempesta, un’oasi nel deserto. L’Umanità deve
                          riappropriarsi del diritto all’armonia delle cose, abbandonare le chine estremi-
                          ste, rispettare il ciclo dinamico della vita.  L’humus vivendi.
                          “Bisogna promuovere la cultura del benessere per avere uno sviluppo della
                          cultura. Essendo quest’ultima un arricchimento in senso lato della persona, per
                          forza di cose essa scaturisce dopo aver soddisfatto uno dei bisogni primari del-
                          l’individuo: il mangiare. A che livello, vi domanderete, è posta la cultura nella
                          scala delle priorità dell’individuo? Essendo essa innalzamento spirituale, con-
                          tribuisce direttamente ad una visione della vita superiore, le cui stesse esigenze
                          che la precedono, assumeranno una diversa classificazione nei valori stessi.
                          Mentre il cibo ha la funzione vitale della sopravvivenza, la cultura ha la fun-
                          zione del come sopravvivere e in che modo. Generalmente l’acquisizione della
                          cultura avviene attraverso l’ottenimento della sapienza, che a sua volta si divide
                          in due branche: la sapienza acquisita attraverso l’esperienza di vita, che ge-
                          neralmente si basa sulle proprie esperienze e che può lasciarci dei segni im-
                          pietosi, e quella acquisita attraverso lo studio. Quest’ultima è da preferire
                          all’altra in quanto non ha controindicazioni. Questa premessa fa da apripista ad
                          un tipo di società umana basata sulla cultura, in cui gli esseri umani siano pie-
                          namente coscienti delle proprie capacità intellettuali ed intellettive, tendenti na-
                          turalmente ad un vivere armonioso e socialmente appagante. Viene subito in
                          mente, come conseguenza diretta di questa visione che oggi definirei utopi-
                          stica, il culto della bellezza. Non parlo ovviamente dei lineamenti fisici di una
                          persona, ma di una visione introspettiva del tutto.
                          Il tutto che si rivela bellezza, al di là delle forme, dei preconcetti, dei pregiudizi.
                          Sarebbe bello vivere in una società la cui libertà dell’individuo, da personalismi,
                          da violenza di qualsiasi genere, da sopraffazioni, da soprusi, da sudditanza
                          psicologica, la libertà, dicevo, sia sinonimo di cultura, di pace, di armonia. E’ con
                          questa speranza che rivolgo l’invito a tutti a farsi portatori di cultura, non per uno
                          scopo fine a se stesso, ma per una visione di un mondo la cui intelligenza
                          umana, attraverso la sapienza, sappia rendere giustizia a questa umanità umi-
                          liata dal male.”


                                                                      massimo.desantis@vitaciociara.it
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