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17 - Vita Ciociara - Gennaio 2018
Finestre al tramonto di Domenico Ruscetta
Con “Svegliarsi al tra- amore e dolore. Con la li- Sindaco indossa la fascia, laico espresso, anche da Libri e... altro
monto” Domenico Ru- rica “A Mamma” respi- risaltano i colori della ban- politiche solidaristiche.
scetta ha aperto il suo riamo, infatti, aria di dolore diere, ... una grande emo- Concludendo il Nostro ab-
cuore all’oggi metafisico, fi- ed altresì con “Al caro zione m’assale”. Il titolo braccia la sua “Patria” con
glio della scienza e della estinto” e “Al Cimitero”. “Finestre al tramonto” ci fa l’amore che solo un figlio,
tecnica, ha dato corpo ai Ma il suo è un dolore acce- pensare a raggi di sole che poeticamente pascoliano,
sentimenti autentici, nati da cato, sublimato da un credo penetrano tra persiane soc- eterno bambino “fanciul-
osservazioni, riflessioni, religioso vissuto forte- chiuse portando il divino lino” può fare. E così in
episodi di vita. mente, un dolore mai fine a dono del canto. Al riguardo “Onore a re Salvo”, ci re-
L’io lirico è tornato a sorri- se stesso, direbbe Man- Ruscetta “Da uno sguardo” gala “L’immagine onesta, di
dere con “Lumoso tra- zoni. In “Gemellaggio di così si esprime: “Che sod- settant’anni di libertà, la
monto” e qui, direi fede” leggiamo... “Un valido disfazione affacciarmi, alla piazza è in fermento, il pen-
troviamo già una Poesia sacrificio, per due giorni di finestra della vita, vedere siero vola nel tempo, e tu
capace di suggerire la pos- preghiere, tanto amore re- l’immenso”. Il motivo della San Giovanni Incarico, sei
sibilitàdi una resurrezione. ciproco, affetto e stima con- finestra tutta leopardiana in ricca d’orgoglio e poni, con
“Finestre al tramonto”, Li- cessi, ed avuri come in “L’Assenza” con il cammino tanto amore, il fiore, E’ il tuo
riche per tutti, pertanto, sa- previsione, da tutta quella pesante di una natura tutta figlio scelto, le cui gesta ti
lutano e disegnano sentieri speranza, un arricchimento leopardiana: “Sento ed in- fanno onore”. Ma come
di vita intrisi di ruggiada ri- interiore, ha placato even- travedo il caldo, e dalla fi- corre il tempo e “Le mie
coperti da petali di sole. Ci tuali ribellioni.” nestra gran foschia, è l’afa montagne” ci trasportano;
domandiamo, quindi, con Anche in “Gesto d’amore” e tepore dell’estate che, siamo sempre a San Gio-
Eliot, che cosa è la poesia: troviamo la stessa aria dopo ferragosto sta sce- vanni Incarico, con quel
difficile rispondere, forse si “Dove il dolore sposa la mano”. I suoi versi ricchi di meraviglioso paesaggio
nasconde in quel bisogno speranza..., Tommaso che spontaneità, agili, che coro- fatto di “Cime imbiancate” e
intenso di amore, di un la natura creò, obbedì a nano studi e sogni; il tema di “colori verdi” dove ad ac-
amore per tutte le cose, per tutti pur di alleviare, le sof- spazia dall’amore per la fa- coglierti c’è Lei: “Madre
“questa bella d’erba fami- ferenze che riempiono il miglia a quello della sua Santissima della Guar-
glia e di animali” per citare corpo”. Terra, il suo paese, gli dia”.
Foscolo. Così poesia non è Stesso motivo serpeggia in amici. Il sottotitolo “Liriche
solo sentimento, non è solo “Il mondo è invalido”: “Ep- per tutti” coniuga la visione Prof. Luigi Cipollla
commozione, è multiplo di pure la mia salute scarseg- cristiana della vita con quel
quel “volli, sempre volli, for- gia, sono carente, sono “dare tutto di noi” un po (dalla Prefazione del libro)
tissimamente volli” caro al- invalido”: Con “In buona
l’Alfieri. Ci viene in mente fede”, poi il poeta ci offre la
l’urlo di Giuseppe Unga- sua versione del mondo:
retti, poeta del dolore, “Vivo la vita cristina, al li-
quando afferma “Quando mite della regione, stando
trovo, in questo mio silen- immerso nella mia fede”. A
zio, una parola scavata è questo punto possiamo
nella mia vita, come un dire che sfogliando questo
abisso”. Possiamo affer- nuovo volume, respiriamo
mare, senza ombra di dub- l’ombra delle sue ore, l’an-
bio che tutta la poesia sia delle sue emozioni, la
ruscettiana graviti in quel- sete di immortalità.
l’abisso sovrumano tappez- In “L’Encomio” torniamo
zato di rose e spine, di con la mente al verso “Il