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9 - Vita Ciociara Dicembre 2018

cella il peccato.
Nei secoli successivi, nelle aree protestanti,
le ostie furono poi sostituite da dolci natalizi
fatti in casa. Si aggiunse quindi la carta colo-
rata, argentata o dorata, simbolo delle offerte
dei magi d’Oriente e la “rosa di Natale”, sim-
bolo del “germoglio che spunta dalla radice
d’Isai”. Nelle regioni tedesche, in cui era dif-
fusa l’arte vetraria, si aggiunsero più tardi
anche le palle di vetro colorato, per dare
maggiore luminosità all’albero e, per ripren-
dere il motivo evangelico del “Cristo luce del
mondo”, entrarono nell’uso anche le candele.
In ogni caso, il motivo caratteristico, nell’uso
cristiano dell’albero di Natale, sta nella con-
trapposizione simbolica di Adamo ed Eva
(raffiguranti l’umanità intera), provati e caduti
davanti all’albero dell’eden, che si ritrovano,
con la nascita di Gesù Cristo, davanti all’al-
bero della vita, perdonati e riconciliati.
Per lungo tempo, la tradizione dell’albero di
Natale rimase comunque tipica delle regioni
a nord del Reno: i cattolici la consideravano
infatti un uso protestante ed è solo dopo il
Congresso di Vienna che l’usanza prende a
diffondersi su larga scala. A Vienna l’albero
di Natale appare nel 1816, per volere della
principessa Henrietta von Nassau-Weilburg,
ed in Francia nel 1840, introdotto dalla du-
chessa di Orléans. In Italia la prima ad ad-
dobbare un albero di Natale fu la regina
Margherita, nella seconda metà dell’Otto-
cento, al Quirinale e da lei la moda si diffuse
velocemente in tutto il paese.
Perfino lo scrittore tedesco Johann Wolfgang
Goethe contribuì alla sua diffusione: pur non
essendo estremamente religioso, egli amava
infatti moltissimo la tradizione dell’albero di
Natale e nella sua opera più famosa, I dolori
del giovane Werther, ne inserì una dettagliata
descrizione. Da quel momento in poi l’abete
natalizio diventerà protagonista anche nella
grande letteratura.
In questo periodo, invece che essere arso,
l’abete inizia ad essere addobbato ed ai frutti
si preferiscono sempre più ghirlande, nastri,
candeline, fino a quando alcuni fabbricanti
svizzeri e tedeschi cominciarono a preparare
leggeri e variopinti pendenti di vetro soffiato
che diventarono di moda e costituirono l’or-
namento tradizionale dell’albero natalizio.
La tradizione dell’albero di Natale, così come
molte altre tradizioni natalizie correlate, ri-
mane oggi particolarmente sentita nell’Eu-
ropa di lingua tedesca (si veda per esempio
l’usanza dei mercatini di Natale), sebbene sia
ormai universalmente accettata anche nel
mondo cattolico (che spesso lo affianca al
tradizionale presepe). A riprova di ciò, la tra-
dizione introdotta durante il pontificato di Gio-
vanni Paolo II di allestire un grande albero di
Natale nel luogo cuore del cattolicesimo
mondiale, piazza San Pietro a Roma.
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