
Se la vita moderna non avesse sradicato stile e tradizioni, per commentare la serata musicale del 4 giugno a Sora, avrei scritto un elzeviro , per capirci le due colonne in terza pagina scritte in modo ricercato, piene di riferimenti culturali ad uso di intellettuali e degli amanti del bello e dell’est modus in rebus.
Veramente per gli appassionati della musica e del canto all’italiana è stata una gradita sorpresa , poco evidenziata dagli organi di comunicazione , per cui molti si sono trovati a P.zza S. Restituta per puro caso.
Negli anni trascorsi ad oggi già c’erano aperte polemiche sulle kermesse estive prossime venture, con prese di posizione e giudizi anche di rottura, nell’anno di grazia 2017 tutto tace , come interpretarlo, positivamente, negativamente o peggio di assoluta indifferenza? Ai posteri l’ardua sentenza.
Maria Teresa Reale e Fabio Gemmiti, nelle vesti di musageti, hanno tratto il meglio dai devoti di Euterpe a loro affidati. Infatti la serata ha brillato sull’alternanza Musica , eseguita dall’Ensemble Stravaganza Armonica e Canto all’Italiana interpretato dagli allievi dell’Accademia “Come d’incanto” Per quanto riguarda le esecuzioni musicali, Fabio ha confermato quanto di buono ha prodotto già in passato, offrendo arrangiamenti di grande interesse e modernità di esecuzione modale, mi si permetta la battuta il nostro Ludwight Van , non perde assolutamente in chiave post-rocchettara. Quella di Fabio è una scelta a mio avviso interessante , la V e la IX non hanno nulla da invidiare a brani gratificati con dischi di platino, in riferimentoai gusti dei giovani. Sul piano dell’insegnamento, conoscevamo la sua perizia , l’interesse e l’empatia che lo rendono un esempio per i suoi allievi, tutto confermato da un gruppo di giovani e giovanissimi coeso e entusiasta. Gli epigoni del gruppo Eugenio Alberto Maria Pletto (piano e tastiera), ormai un esecutore che ha potenzialità per altri palcoscenici e Edoardo Gemmiti, per ora l’ultimo di una stirpe di musicisti, che fa un ottimo lavoro con la batteria, completano lo schieramento Marco Saccucci al basso, Daniele Romano, Luca Di Mario e Andrea Tamburrini e le loro fisarmoniche,Taglienti Marco alla tastiera. Una buona squadra con un ottimo capitano , modesto come tutti i grandi, Sul fronte del Canto dovremmo spendere tutti i superlativi per definire i giovani artisti e accorgerci poi di non essere stati all’altezza del compito. Conoscevo Teresa Reale come programmatrice e organizzatrice di eventi, scrupolosa e essenziale nel conseguire i risultati preventivati, ma non avevo realizzato che oltre ad essere il manager era anche la docente dell’Accademia , per cui applicando il metodo deduttivo alla bravura degli Allievi… brava Teresa.
Nella serata ho ascoltato cinque ragazzi e sono stati tutti una lieta sorpresa, una gioia per gli amanti del bel canto , una confortante speranza, che all’ubriacatura multimediale c’è chi riscopre l’arte e la cultura e genitori disposti ad investire in questo Premesso che c’era qualche problema di amplificazione , che ha vanificato alcuni passaggi più delicati, azzardo un giudizio su una prima favorevole impressione che ho riportato. Danny , bel timbro da baritono con tendenza al basso, in alcuni momenti ho percepito i toni giusti per Figaro o per Rigoletto. Buoni margini di miglioramento. Riccardo, a voce distesa, senza cedimenti, senza cali , una voce classica del bel canto all’italiana. Tonalità alte naturalmente armoniose, passaggi di tono senza sbavature. Anche per te penso ad una evoluzione verso il teatro lirico. Michele , grande voce , non un tenorino d’amore alla Gigli, ma un tenore di potenza alla Del Monaco, una interpretazione già ricca di chiaroscuri, una voce che esplora le note sfruttandone la potenza fino in fondo. Ha grandi margini di miglioramento. Giammarco, il ragazzo che ha risentito di più dell’amplificazione non adeguata, la sua voce è diversa come timbro , le cui caratteristiche sono in evoluzione, anche in relazione alla maturità , ma riesce a raggiungere acuti di forza ed armonia ,ha una ottima impostazione e compensa la tonalità con il modo di porgere il brano, si muove bene sul palco , una voce pulita senza sbavature , chiara e intelligibile, ancora in formazione, interpreta con intelligenza. Infine BENEDETTA, la ragazza ha la voce che esula da ogni giudizio, accarezza le note, l’armonia sale compatta con variazioni di tonalità che sconvolgono per la morbidità dell’esecuzione. Senza sforzo apparente esegue parti di grande difficoltà interpretativa. Sono rimasto impressionato dalla sua voce ancora infantile nel dialogare e la sua trasformazione quando canta . Ho provato a chiudere gli occhi durante la sua esibizione e mi è sembrato di ascoltare i vibrati di Antonietta Stella , la forza drammatica della Callas , la completezza formale della Tebaldi o la dolcezza di una voce pucciniana come la Scotto, poi vinto dalla suggestione sono rimasto stregato dalla melodia armoniosa di questa voce assolutamente unica. La favola bella continua. Prossimo capitolo 18 giugno a Sora con sorpresa.
Rodolfo Damiani
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