
Non mi avvilite subito con le vostre rimostranze da persone equilibrate e benpensanti, cioè quelle persone per cui ogni cosa ha un posto e in ogni posto c’è la sua cosa, seguitemi fino alla fine e forse concluderete che sono un po’ pazzo ma sicuramente scemo NO!
Certo questo nelle intenzioni è un necrologio ma sono certo che a Cleto non sarebbe gradito essere descritto come si ricordano i defunti, anche un’esegesi l’avrebbe trovata esagerata e magari falsa se non nei contenuti nella forma, ma io mi sono ripromesso di farlo rivivere , magari idealmente, chiedendo aiuto al Santo Consolatore : S. Agostino.
Allora premettiamo Cleto non è con noi fisicamente, perché come insegna il Cammino della Redenzione, il Cristiano come il seme deve morire per rigenerarsi a nuova vita, ma è una morte solo apparente perché Cleto già vive la sua nuova vita, è dall’altra parte quella della Beata Speranza, quella che conta.
Ogni uomo vive finchè vive la sua memoria e credo che sarà difficile non ricordare l’Uomo che si misurava con i meccanismi degli orologi svizzeri, preciso come un cronometro e pensare che sembrava, ma era solo un atteggiamento voluto, distratto e maldestro; l’Uomo che proponeva per le premiazioni i testimonial meno in sintonia con la natura del premio, perché lui che sembrava serio e compassato, altro espediente per comperare bene e spendere poco, aveva l’animo futurista e surrealista; l’Uomo che sapeva ascoltare in politica quelli bravi, poi iniziava in modo dimesso, quasi a scusarsi ma come Socrate produceva i sofismi più ricercati per smontare il ragionamento che gli si cercava di imporre.
Non voglio aggiungere le cose che lo farebbero ridere per la loro ovvietà, la famiglia era tutto,l’amicizia un impegno d’onore, l’onestà un giuramento di fede.
Ricordiamolo così allegro e scanzonato, ironico di una ironia indulgente, pronto a lottare per le sue idee e per non essere sminuito nella sua dignità e mantenere la cosa a cui teneva di più : il rispetto degli altri e di se stesso.
Non me ne voglia Rosalba e i suoi figli a cui rivolgiamo il nostro affetto da amici e tutti insieme salutiamolo con un “A Dio Cleto, non addio”
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