
Era il killer di Berlino, Amis Amri, l’uomo ucciso questa mattina a Sesto San Giovanni nel conflitto a fuoco con la polizia. L‘uomo è stato fermato per un normale controllo stradale in piazza I Maggio nel centro alle porte di Milano, intorno alle 3 di notte. Subito ha estratto una pistola e sparato agli agenti di una volante che hanno risposto al fuoco uccidendolo
L’agente colpito nella sparatoria con Amri, non è in pericolo di vita, ha detto il ministro dell’Interno Marco Minniti, ringraziando di cuore le forze di sicurezza che lavorano sulla strada.
Secondo fonti dell’antiterrorismo, Amris sarebbe arrivato in Italia in treno passando attraverso la Francia, da Chambery. Passando attraverso la Savoia, ha raggiunto Torino e dal capoluogo piemontese ha preso poi un treno per Milano dove è arrivato intorno all’una di notte. Infine dalla Stazione Centrale si è spostato a Sesto san Giovanni e lì intorno alle 3 ha incrociato gli agenti della volante che poi lo hanno ucciso.
La conferma che l’uomo ucciso è Armi arriva anche dai rilievi fatti dall’antiterrorismo milanese, secondo cui coincidono sia i tratti somatici sia la comparazione delle impronte. La volante si sarebbe fermata in piazza Primo maggio, di fronte alla stazione di Sesto San Giovanni, per un normale controllo. L’uomo, che era a piedi, alla richiesta di mostrare i documenti avrebbe tirato fuori una pistola dallo zaino e sparato a un poliziotto, colpendolo a una spalla.
A quel punto gli agenti avrebbero risposto al fuoco, sparando all’uomo, poi deceduto. L’uomo non aveva documenti. Il poliziotto colpito alla spalla è stato portato all’ospedale di Monza: le sue condizioni non sarebbero gravi.
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