
Forte scossa del 4.8 confermata dall’Ingv nel Catanese e avvertita tra Messina e Ragusa bella notte. L’allarma si diffonde via social e notte in strada per migliaia di siciliani.
Danni a cornicioni e chiese. La conferma che la scossa è figlia di uno sciame che nei giorni scorsi aveva fatto tremare lo Stretto e risvegliato la memoria del grande sisma del 1908. Sono una quarantina i feriti in ospedale.
La scossa ha provocato il crollo di cornicioni, nella chiesa di Santa Maria di Licodia e a Palazzo Ardizzone, ex sede del municipio, e di antiche case rurali ma non, secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, crolli di edifici. Adrano e Biancavilla i paesi maggiormente interessati, dove si registrano dei cedimenti di cornicioni.
I cittadini dei tre Comuni sono usciti dalle loro abitazioni e sono scesi in strada e la Protezione civile locale ha già provveduto a transennare alcune zone. Il sisma è stato avvertito a Catania e in tutta la provincia, otre che a Siracusa, Enna e Messina.
Sono diverse decine le persone che la notte scorsa sono state medicate per contusioni in vari ospedali del Catanese. Per la maggior parte le ferite, lievi, sono state provocate da cadute. Molti anche i casi di attacco di panico e di persone sotto choc. Tutte le persone medicate sono state dimesse.
«La scossa di terremoto avvertita attorno alle 2.30 ha toccato tutti noi. Non facciamoci prendere dal panico: a chi si trova fuori di casa, diciamo di evitare di restare in prossimità di balconi e, dunque, di abitazioni. Evitate soprattutto di girare per strada con le automobili». Lo scrive su Facebook Antonio Bonanno, sindaco di Biancavilla, uno dei comuni in provincia di Catania più colpiti dal terremoto di questa notte.
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