
Difetto di flagranza di reato e bypass “cessato”: questi i motivi che hanno spinto il gip del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera, a non convalidare l’arresto di una coppia di Pignataro Interamna finita in manette lo scorso 17 luglio con l’accusa di “furto aggravato”. Due giorni dopo l’arresto, i due, un 60enne ed una 49enne assistiti dall’avvocato Gemma Farignoli, erano stati subito rimessi in libertà senza alcuna misura restrittiva. Il pm Roberto Bulgarini Nomi non aveva rilevato le esigenze cautelari ed aveva trasmesso gli atti al gip. Ieri mattina, il colpo di scena in aula. La difesa è riuscita a dimostrare non solo che non c’era stata flagranza di reato al momento dell’intervento dei carabinieri di Pontecorvo ma che la coppia aveva usato un generatore di corrente in attesa che il contatore fosse riattivato (i due avevano provveduto a saldare una bolletta in sospeso per un importo di circa 500 euro) e soprattutto che dalla relazione dei tecnici dell’Enel, intervenuti per gli accertamenti, era emerso che il bypass collegato al contatore era tecnicamente “cessato”. In pratica, la coppia non si era allacciata abusivamente al servizio per poterne usufruire senza corrispondere alla società erogatrice quanto dovuto.
Tutto era iniziato il 17 luglio scorso per l’intervento nell’abitazione della coppia a seguito di una lite. I vicini di casa, richiamati dalle urla e temendo il peggio, avevano allertato il 112. I carabinieri si erano precipitati sul posto e, durante i controlli di routine all’intero dell’abitazione, avevano notato un bypass della rete elettrica ed avevano proceduto all’arresto dei due. Dopo una notte trascorsa ai domiciliari, come disposto dal sostituto procuratore Roberto Bulgarini Nomi di Cassino, i due erano tornati liberi senza alcuna misura restrittiva. Il pm aveva trasmesso gli atti al gip per la convalida che si è svolta ieri alle 11 in Tribunale a Cassino. L’avvocato Gemma Farignoli è riuscita a dimostrare dei presuposti per l’arresto tanto che il gip Scalera non ha convalidato.
I tecnici dell’Enel nella loro relazione avevano scritto “bypass su utenza in attuale stato di cessazione”. Gli atti tornano al pm che dovrà decidere se archiviare o meno.
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