
A Cocullo, paesino tra la valle Peligna e la Marsica, si celebra San Domenico Abate con la Festa dei Serpari, un rito antichissimo che vede la statua del santo patrono ricoperta di serpenti e portata a spalla tra le vie di questo borgo d’Abruzzo. La festa di San Domenico inizia già il 30 aprile ma l’evento clou si svolge il 1 maggio dalle 12 quando il rito dei serpari si snoda per le vie del paese accompagnato da canti popolari.
I serpari sono già all’opera dal mese prima, quando si muovono nelle campagne in cerca di serpenti non velenosi che usano per addobbare la statua; prima della processione per chi lo volesse è possibile toccare i serpenti che vengono rimessi in libertà alla fine della giornata.
Ma dove nasce questo rito così singolare? Leggenda vuole che il monaco benedettino San Domenico Abate fosse il santo protettore dal mal di denti, dalla rabbia e dal morso dei serpenti, e così ogni anno si ripete questo rito antico proprio in suo onore. Durante la Santa Messa per preservarsi dal mal di denti i fedeli tirano con la bocca la corda di una campanella, prendono un po’ di terra dietro la nicchia del Santo perché sciolta nell’acqua e bevuta combatte dalla febbre e una volta usciti sul sagrato attendono la processione dai serpari e l’arrivo della statua. Cinque pani sacri, i ciambellani, vengono offerti ai portatori del simulacro e dello stendardo.
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