Ceprano. Il ponte di ferro del 1870

Ceprano, domenica 13 marzo 1932, ore 19.
Tra fragore d’armature spezzate e grida di terrore, il vecchio ponte costruito dal Governo Pontificio a Ceprano (Frosinone) è crollato d’improvviso al passaggio di un autocarro con rimorchio del peso di duecento quintali. Le tre persone che si trovavano sull’autocarro sono precipitate nel fiume; e tre giovinetti che erano seduti sulla spalliera del ponte sono stati pure rovesciati nelle acque. Delle sei persone tre furono uccise, e tre ferite gravemente.
(tratto da Domenica del Corriere, 27 marzo 1932. Disegno di A. Beltrame)

La storia del ponte di Ceprano è millenaria. Le prime notizie sulla presenza di popoli italici nel Lazio si fanno risalire al secondo millennio a.C. Nel sito ove oggi è Ceprano non si può escludere che una qualche forma di attraversamento artificiale del fiume Liri sia stata realizzata nel periodo storico che va dall’VIII secolo a.C. (primi insediamenti stabili di popoli nel sud del Lazio) al IV secolo a.C., che vede la nascita della colonia romana di Fregellae. Con questa colonia  ebbe  inizio la tormentata storia del ponte di Ceprano, città di frontiera fino al 1870. In oltre 2500 anni si contano innumerevoli volte in cui la struttura fu costruita ed altrettante quelle in cui venne distrutta a causa di eventi bellici, dell’usura dei materiali o di eventi naturali.
Una delle strutture più famose fu quella in ferro, moderna, voluta e fatta costruire “secondo la foggia americana” da Papa Pio IX, dopo aver visto nel 1863, durante la sua visita a Ceprano, la precaria situazione della vecchia struttura in legno; volle un nuovo ponte in ferro, unico nel panorama delle opere di ingegneria moderna che avvicinava Ceprano alle più famose città d’Europa, poi collaudato nel 1870. Sappiamo come andò a finire: il 13 marzo del 1932 il ponte in ferro crollò per il passaggio di un grosso autocarro con rimorchio, dal peso inatteso; si contarono tre vittime e tre feriti.

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