A Cassino Odisseo Festival

Una visione teatrale affascinante e contemporanea al Parco Baden Powell

‘In questo weekend a Cassino siamo davvero orgogliosi di ospitare una grande proposta teatrale grazie ad Odisseo Festival – dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Cassino Danilo Grossi.  ‘L’evento, a cura di Teatro Kappa è ancora una volta all’interno del Parco Baden Powell che sarà il meraviglioso scenario dove apprezzare spettacoli di alto profilo e di grande visione.

Si parte venerdì 27 agosto con due spettacoli alle 19 e alle 21.30 con “Corpi Sonori” performance di teatro-danza con musica digitale dal vivo. Un gioco interminabile di riflessi e di ascolto.

Si prosegue poi domenica 29 agosto alle 21 con ‘Ceci n’est pas un Theatre’, uno spettacolo che fonde insieme: teatro, danza e musica dal vivo, un allestimento fruibile per adulti e bambini ispirato all’opera di Renè Magritte.

Una nuova proposta affascinante ed innovativa e che sarà ancora una volta gratuita per tutti con prenotazione obbligatoria, per una nuova espressione culturale di Cassino.’ conclude Danilo Grossi.

“Corpi Sonori”

L’esigenza scaturisce dalla volontà e necessità di portare le arti contemporanee a contatto con lo spettatore, invadendo il luoghi del quotidiano. La performance è un viaggio che prevede nuovi strumenti di esplorazione artistica. Un processo labirintico che crea suggestioni dove sin da subito,

per sopravvivere, il bisogno dei performer manifesta la necessità della comunicazione e della connessione con lo spettatore. Un gioco interminabile di riflessi e di ascolto.

Il progetto nasce da un’indagine sulla relazione tra corpo e suono, manifestazioni sonore e rappresentazioni emotive, una ricerca nata dalla curiosità nell’indagare la risonanza del corpo umano, come la voce, il respiro, le percussioni corporee, il battito cardiaco, attraverso un’alterazione che, ormai, appartiene alla nostra società. 

Le situazioni prodotte sono infinite, si agisce per strada elaborando uno spartito alla luce del giorno, invadendo lo spazio usuale e quotidiano, dando in custodia al pubblico, con onestà, una possibilità di  stabilire un dialogo che si sfronda di qualunque orpello. Un gioco che vuole scardinare l’usuale consumo della forma artistica. 

La musica e il corpo sono lo strumento per una sinfonia poetica espressiva che tenta di lacerare il velo della rappresentazione e arrivare alle sinapsi e ai ventricoli di chi ha scelto di vivere l’evento.

I performer, attraverso il movimento, producono un effetto acustico dando vita all’armonia. Ogni corpo diventa uno strumento musicale, una scatola armonica, con la sua forma unica e singolare. La tecnologia viene utilizzata per approfondire ed amplificare la relazione del sonoro generato dai movimenti, per proporre una versione manipolata e musicale in tempo reale. La tecnica è il mezzo attraverso il quale i performer diventano musicisti dei loro stessi corpi, offrendo allo spettatore 

un’innovativa esperienza audiovisiva. Nuove parabole sonore che si diffondono in attesa di combinarsi nell’aria per stabilire un contatto epidermico, emotivo e ultrasensoriale con il pubblico, cercando di recuperare un passo alla volta le proprie impronte nelle cose, nei giorni, nella bellezza e nello stupore. Una landa in cui togliersi le scarpe e danzare, seguendo il proprio ritmo. Cercare connessioni alternative per abbandonare quella solitudine contagiosa che ha caratterizzato questo nostro tempo.

“Ceci n’est pas un théâtre”

E’ uno spettacolo che fonde insieme: teatro, danza e musica dal vivo, un allestimento fruibile per adulti e bambini.

È l’incontro e la messa in pratica di esperienze, tradizioni e memorie arcaiche dei popoli viaggianti, nomadi che approdano in altri luoghi. I viaggiatori sono i custodi del sapere antico dei commedianti dell’arte, dei loro processi antropologici, etnologici e storici. Un viaggio musicale e visivo surreale che attraversa varianti e prospettive della “nuova scena possibile”. Un circo senza animali in continuo movimento, piccoli attori-viaggiatori si ritrovano in un mondo sovradimensionato, come quello espresso dal pittore stesso. 

Uno spettacolo comico e poetico allo stesso tempo si confronta con uno spazio scenico reinventato, una scenografia mobile trasforma lo spazio agito e il piano di visione dello spettatore. Ceci n’est pas un théâtre è un concerto in azione con musiche e scene costruite ad hoc, dove attori e danzatori stravolgono continuamente il punto di vista dello spettatore attraverso un linguaggio estremamente semplice, quello più poetico del circo che mette in luce la straordinaria inadeguatezza del genere umano nel confrontarsi con la vita”.

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