
Era il 30 marzo del 1963, esattamente cinquantotto anni fa, in un piovoso sabato sera, ai 1.720 metri di Serra Alta, nel territorio del comune di Sora, un aereo DC-3 dell’Itavia, partito dall’aereoporto di Pescara e diretto a Ciampino si abbatté, contro il ripido costone della montagna, probabilmente a causa delle avverse condizioni metereologiche. Otto le vittime: i tre membri dell’equipaggio (il comandante Ernesto Roggero, il secondo pilota Erminio Bonfatti e il sergente marconista Angeloni Leon Bruno) e cinque i passeggeri: il nobile Nicolò Marcello, Marco Di Michele (cancelliere del tribunale di Pescara), l’avvocato Guido Mancini (vice presidente dell’Itavia), e l’industriale americano Martin Gelber. La notizia della tragedia si sparse velocemente in tutta la città di Sora, anche a seguito di un forte boato, con i soccorsi che partirono subito. Una volta giunti, e non senza difficoltà sul posto, i soccorritori constatarono che non c’erano superstiti. Le salme delle otto vittime furono portate a Sora e dopo esser state identificate furono ricomposte nell’obitorio dell’Ospedale Civile. Il giorno seguente, nella chiesa di Santa Restituta, furono celebrate le solenni esequie dal delegato vescovile don Vincenzo Marciano. Pur essendo trascorso più di mezzo secolo da quella grave sciagura aerea, a Sora non è venuto meno il ricordo di quanto accadde in quella sera piovosa del 30 marzo 1963.
La vicenda è stata raccontata e chiarita in tutti i lati oscuri da Marco Monti, il quale in due libri ha svelato ogni mistero. l volumi scritti da Marco Monti con la collaborazione tecnica del C.te pilota Davide D’Agostino, basato su documenti ufficiali dell’Aeronautica Militare, chiariscono dopo tanti anni, le cause che portarono allo schianto del DC-3 immatricolato I-TAVI della compagnia aerea “Aerolinee ITAVIA” con volo IT/703, contro la montagna di Sora (FR) in località Serra Alta in quel 30 marzo 1963. Inoltre fa chiarezza su tutte le fasi del ritrovamento del relitto e del successivo recupero delle vittime.
Nel video allegato vi proponiamo alcune immagini dell’epoca, il luogo dello schianto e del rinvenimento del relitto
In ricordo delle vittime
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