
Era inserito tra i cento latitanti più pericolosi in Italia, da oltre sei anni aveva fatto perdere le proprie tracce. Da Marano di Napoli, ove operava con l’omonimo clan, aveva trovato rifugio in Ciociaria, e precisamente a Pignataro Interamna. Antonio Polverino soprannominato “zio Totonno” era latitante dal 2011, si era reso irreperibile a seguito di una ordinanza di custodia cautelare i carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli per Associazione a delinquere di tipo mafioso.
La sua permanenza in Ciociaria, ove l’allerta da parte delle forze dell’ordine è alta non è passata inosservata. L’uomo si era rifugato in un casolare nelle campagne di Pignataro Interamna dove, dopo svariati sopralluoghi ed accertamenti che hanno permesso l’identificazione del catturando, hanno fatto irruzione i Carabinieri del Nucleo investigativo di Napoli, di Frosinone e di Pontecorvo. I carabinieri lo hanno bloccato in cucina. Era da solo. Quando li ha visti non ha proferito parola, né tentato di fuggire. Ha solo mostrato i suoi documenti. Denunciati per favoreggiamento due uomini residenti in zona che avrebbero favorito la latitanza del boss.
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