Mercato dell’auto in Italia: il 2017 chiuso con un +7,9%

concessionaria citroen 11

 

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ANNO “ROBUSTO” – Il ministero dei Trasporti ha diffuso i dati relativi alle nuove immatricolazioni del mese di dicembre 2017, non senza il bilancio dell’intero anno. Nell’ultimo mese dell’anno il mercato italiano ha accusato un calo del 3,2% nei confronti del dicembre 2016, con 121.100 unità. Il rallentamento non ha inciso sul bilancio globale del 2017 che ha registrato un buon incremento rispetto all’anno precedente, sfiorando la soglia dei 2 milioni di auto. In totale le nuove immatricolazioni sono state 1.970.497, che significano il 7,9% in più nei confronti del 2016.

LA REALTÀ DELLE “KM 0” – Come già messo in luce dagli mesi precedenti, l’andamento generale contiene però elementi che vanno interpretati e possono apparire contradditori rispetto al segno positivo che caratterizza le statistiche. Il dato che fa nascere qualche dubbio è quello delle immatricolazioni alle persone fisiche, escludendo quelle alle società, siano esse quelle dell’autonoleggio o quelle delle auto vendute alle aziende o, più ancora, alle concessionarie come prime intestatarie, per poi essere rivendute come “usato a km 0” (secondo l’associazione delle concessionarie Federauto tali vendite rappresentano il 15% del totale). Un’operazione praticata da molti anni e, magari con modalità un po’ diverse, riscontrabile in tutti i paesi. È una questione commerciale messa in pratica per governare meglio il mercato e non deve scandalizzare. Ma non c’è dubbio che questa pratica rende più difficile valutare realmente la “voglia di auto” delle famiglie.

LA “VERA” DOMANDA DELLE FAMIGLIE – Pur tenendo presente che comunque i veicoli a “km 0” alla fine finiscono alle famiglie, non bisogna infatti dimenticare l’importanza di tenere sotto continua osservazione la reale propensione all’acquisto dei singoli, che è il vero “polso” del mercato dell’auto. E sotto questo aspetto purtroppo il 2017 registra un calo del 1,8% (a dicembre l’arretramento è stato addirittura del 12,1%). Le auto immatricolate alle famiglie nel corso del 2017 sono state 1.121.187, contro le 1.142.123 del 2016, appunto l’1,8% in meno. Quelle immatricolate in nome di società di noleggio nei 12 mesi del 2017 sono state 432.902, cioè il 18,2% in più di quelle del 2016, quando furono 366.214. Ancora più forte l’incremento delle immatricolazioni contabilizzate come “società” (aziende): sono state 434.483, pari a un aumento del 27,5% sul 2016, quando furono 340.784. Ciò significa che mentre nel 2016 le immatricolazioni a “privati” (persone fisiche) costituirono il 61,8% del totale, mentre quest’anno tale quota è scesa al 56,4%.

SCONTI IMPORTANTI – Da parte del mondo del business automobilistico (in particolare i concessionari, attraverso la loro organizzazione Federauto) si fa notare che i risultati ottenuti sono venuti anche grazie a un grande impegno promozionale, fatto principalmente di forti sconti, che ovviamente hanno ridotto i margini di guadagno delle aziende del settore.

LE MARCHE PIÙ VIRTUOSE – A parte questi elementi di analisi che pongono qualche interrogativo sui prossimi mesi, nel quadro dei risultati del 2017 marca per marca si possono rilevare tendenze differenti, con alcune che hanno chiuso l’anno rimanendo al di sotto del valore medio di crescita (+7,9%) mentre altre hanno ampiamente superato questa soglia. Tra le marche che vantano un bilancio annuale oltre le 10 mila unità, risaltano i risultati della Suzuki e della Citroën: la prima ha totalizzato 31.088 immatricolazioni, con un aumento del 37,37% nei confronti del 2016. La Citroën dal canto suo è arrivata a 78.198 unità immatricolate, contro le 60.511 dell’anno precedente, che vuol dire un aumento del 29,23%. Molto bene sono anche andate l’Alfa Romeo (+24,58%, con 45.328 immatricolazioni), la Jeep (+22,32% per 49.486 unità immatricolate), la Skoda (+20,85% con 57.981 unità), la Toyota (+18,37%, con 85.146 immatricolazioni), la Nissan (+13,56%, con 62.708 unità), la Renault (+12,99%, con 133.666 nuove immatricolazioni), la Peugeot (+10,72%, con 104.222 unità). 

CRESCITE MENO BRILLANTI – Nel quadro complessivo si fa notare il risultato della Fiat, sì positivo, ma ben sotto la media del mercato: con 402.355 la marca leader è cresciuta del 4,29% rispetto al 2016, quando totalizzò 385.798 immatricolazioni. Risultato analogo per la Volkswagen, che con 144.825 unità immatricolate è aumentata del 4,06%. Idem per l’Opel, che ha migliorato la sua performance del 4,10%, sommando 98.949 immatricolazioni. In proposito va notato che buona parte del calo è concentrato proprio nel mese di dicembre, in cui la casa tedesca appena entrata nell’orbita PSA ha lamentato un calo del 38,86% nelle immatricolazioni in Italia.

IL CONFRONTO DEL PRESTIGIO – Nella sfida tra le tre marche tedesche del lusso a spuntarla è stata ancora una volta l’Audi, con 67.084 unità immatricolate nell’intero anno, pari a un incremento del 4,86% sul 2016. Un poco meno ha totalizzato la Mercedes (65.859 unità, in crescita del 2,19%), mentre la BMW si è attestata a 60.873 unità, con un calo dell’8,15% rispetto al 2016.

DIESEL ANCORA PREFERITE – Infine, la suddivisione delle immatricolazioni secondo il tipo di motorizzazione vede le auto diesel dominare ancora la scena, con 1.128.211 unità immatricolate, con un aumento del 6,2% rispetto al 2016 e pari a una quota del 56,7% del totale mercato. L’anno scorso però la quota era un po’ più elevata: 57,4%. A crescere sensibilmente sono state soprattutto le auto ibride, che passando dalle 39.041 del 2016 alle 66.760 di quest’anno hanno segnato un incremento del 71%. In forte aumento anche le auto alimentate a gpl, che con 129.812 unità immatricolate sono cresciute del 26,5%

 

 

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