13 gennaio 1915, il terremoto che devastò Sora e dintorni

Una tragedia, un ricordo difficile da dimenticare e da cancellare

Ricorre oggi un anniversario di una tragedia che devastò Sora e paesi limitrofi, che non dimentica e che per le generazioni future ogni anno viene commemorata.
I giornali del tempo parlarono ampiamente dell’evento. I loro inviati speciali descrissero minuziosamente il dramma che si presentò ai loro occhi: città e paesi distrutti, morti e feriti sotto le macerie, sopravvissuti alla ricerca di un ricovero qualsiasi, scene di disperazione, freddo, fame, paure. Grazie a quei servizi, tutti potettero conoscere la vastità del dramma e predisporsi ad un atto di solidarietà. In ogni regione italiana sorsero comitati spontanei che si misero a raccogliere indumenti, medicinali, alimenti e quant’altro risultasse utile ai terremotati. Una volta raccolti, i soccorsi vennero inviati o portati a destinazione (spesso giungendo prima di quelli statali).
Furono proprio i giornalisti ad indirizzare i soccorsi, a verificarne l’efficacia, a correggere o integrare gli interventi. Non si risparmiarono nel descrivere i disagi dei sopravvissuti, i provvedimenti adottati dal Governo, l’opera dei soccorritori (soldati, funzionari dello Stato, infermieri, vigili del fuoco, studenti, contadini ecc.), gli atti di coraggio, i salvataggi spettacolari (compiuti da militari o da umili personaggi) nonché i bisogni, le incongruenze, i ritardi, i disguidi, gli allarmismi (a volte diffusi ad arte), la presenza di gente tutt’altro che gradita (sciacalli, sfaccendati in cerca di emozioni, politici in cerca di pubblicità).

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