Frosinone. Commemorazione Commissario Giovanni Palatucci

Giornata in memoria di Giovanni Palatucci: la Polizia di Stato celebra l’anniversario della sua morte. La Questura di Frosinone ha ricordato la storia di Palatucci inaugurando per l’occasione un pannello biografico nel quale viene descritto l’eroismo del Funzionario, morto nel 1945 nel campo di concentramento di Dachau.

Nella mattinata di ieri, 14-02-2022, la Polizia di Stato ha ricordato il Commissario Giovanni Palatucci, in occasione dell’anniversario della sua morte avvenuta il 10 febbraio 1945 nel campo di concentramento di Dachau.

Il giovane poliziotto nel 1937 venne assegnato alla Questura di Fiume, della quale sarà il Questore reggente dal febbraio del 1944 fino al momento del suo arresto da parte della polizia tedesca, avvenuto nel settembre dello stesso anno.

A Fiume riuscì ad organizzare una rete di prima assistenza per aiutare i perseguitati dal regime nazista e per questo fu tradotto nel campo di sterminio di Dachau. Il 10 febbraio 1945 morì, a 36 anni, a pochi giorni dalla Liberazione. Per il valoroso contributo nel salvare tante vite innocenti dal genocidio nazista, Palatucci è stato riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” dallo Yad Vashem di Gerusalemme, oltre ad essere insignito della Medaglia d’Oro al Valore Civile alla memoria dello Stato italiano.

Nell’ambito delle tante iniziative svoltesi a livello nazionale per ricordare la sua figura, la Questura di Frosinone gli ha voluto dedicare un pannello biografico che è stato posizionato all’ingresso della palazzina che porta il suo nome. La cerimonia di commemorazione si è svolta alla presenza del Questore, dei funzionari, del cappellano e dei rappresentanti dell’associazione A.N.P.S. di Frosinone, che tra l’altro porta proprio il nome di Giovanni Palatucci, con la partecipazione di tantissimi poliziotti e dipendenti civili.

Il Questore ha voluto sottolineare il significato del gesto eroico di un uomo delle Istituzioni che non è rimasto indifferente di fronte alle atrocità commesse dal regime nazista e si è anzi adoperato per contrastarle, dando un fulgido esempio dei valori di solidarietà, vicinanza e prossimità che ancora oggi ispirano la nostra professione.

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