Page 8 - ottobre-2020
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pagina 8 Vita Ciociara

Madre Teresa di Calcutta: “Sale e luce del mondo”

                                           di Maria Giuseppina Bianchi

Il 26 agosto 1910 a Skopje, nell’at-       dovere per voi, per me. Se vi sono      Il suo lavoro instancabile tra i poveri e
tuale Repubblica di Macedonia, na-         poveri nel mondo è perché voi ed io     i malati di lebbra l'ha resa una delle
sceva in una famiglia benestante           non diamo abbastanza”. Il 4 settem-     persone più famose al mondo. Ha ri-
albanese, Gonxha Bojaxhiu, che tutti       bre 2016 in pieno Giubileo della Mi-    cevuto molti riconoscimenti, tra cui il
conosciamo come Madre Teresa di            sericordia, Papa Francesco proclamò     Nobel per la Pace nel 1979, il cui pre-
Calcutta. Ovunque leggiamo di lei,         santa “la piccola matita nelle mani di  mio, 6.000 dollari ha interamente de-
ma ascoltare le cose dalla bocca di        Dio”.                                   voluto ai poveri.
chi l’ha conosciuta e vissuta per un                                                “Messaggera dell’amore cristiano”,
certo periodo di anni, ha un altro sa-                                             “Sale e luce del mondo”, la definisce
pore. Abbiamo incontrato Padre Fe-                                                 il suo biografo don Lush Gjergji, La
lice Calò dell’Ordine dei Padri                                                    misericordia è stata per lei “sale” che
Cistercensi dell’Abbazia di Casamari,                                              dava sapore a ogni sua opera, e
parroco nella Basilica di San Dome-                                                “luce” che rischiarava le tenebre di
nico Abate in Sora che ce l’ha de-                                                 quanti non avevano più neppure la-
scritta con un’emozione unica: “Una                                                crime per piangere la loro povertà e
donna con un grande sorriso e un                                                   sofferenza”.
grande cuore, piccolissima, con il                                                 Di formazione cattolica, partecipò sin
volto rugoso e il copricapo bianco e                                               da piccola, grazie agli insegnamenti
blu, con un modo di parlare inglese                                                della madre, alla vita della parrocchia
molto semplice, parlava lentamente                                                 locale, nel coro, nel teatro e nell'aiuto
scandendo ogni parola. Una donna                                                   alle persone povere. Conobbe l'India,
normale all’apparenza ma con un fa-                                                raccontata dai missionari gesuiti at-
scino particolare, quello della santità”.                                          traverso le loro lettere. A 18 anni, si
                                                                                   recò a Dublino per far parte delle
                                                                                   Suore di Nostra Signora di Loreto,
                                                                                   che facevano attività missionarie in
                                                                                   India dove venne inviata nel 1929 e
                                                                                   iniziò il suo percorso di novizia, im-
                                                                                   parando l'inglese e il bengali, inse-
                                                                                   gnando nella scuola del convento e
                                                                                   occupandosi anche, come aiuto in-

Dopo la morte nel 1996, infatti, all’età
di 87 anni, in seguito ad un lungo e
doloroso periodo di malattia, san Gio-
vanni Paolo II, suo amico fraterno, il
19 ottobre 2003 la pose tra la schiera
dei beati, eletta modello di santità e
patrona del volontariato. Proprio lei
che era solita ripetere: “La santità non
è un privilegio di pochi. È un semplice
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