Page 5 - Gennaio 2018
P. 5

5 - Vita Ciociara - Gennaio 2018

riodo partecipò alla registrazione dell'album Le due facce di           In ricordo di Fabrizio De Andrè
Gianni Nazzaro di Gianni Nazzaro (cantando anche i cori
nella canzone Me ne vado) e accompagnò in tour Bobby                  Fabrizio De André, noto cantautore, nacque a Genova il 18 feb-
Solo.                                                                 braio 1940 da genitori piemontesi.
Oltre ad essere l'anno delle prime esperienze professionali           All'età di otto anni conobbe Paolo Villaggio (allora sedicenne),
come musicista, il 1976 fu anche l'anno di un importante              col quale da giovane spesso cercava di arrangiarsi con lavori
evento per la vita e la maturazione artistica di Daniele. Il gio-     saltuari, come ad esempio quello di suonare a bordo delle navi
vane chitarrista entrò a far parte come bassista dei Napoli           da crociera. Intimo amico di giovinezza di Fabrizio è stato il
Centrale, ensemble partenopeo di primissimo piano in cui il           cantautore Luigi Tenco.
musicista venne a contatto con diversi strumentisti fra i quali       Dopo la maturità classica Fabrizio scelse di iscriversi alla fa-
spicca il nome di James Senese.Il sassofonista napoletano             coltà di Medicina, che in seguito abbandonò per quella di Let-
avrebbe in seguito contribuito in modo rilevante alla crescita        tere; lasciò pure questa per iscriversi a quella di
musicale di Pino Daniele e alla realizzazione di alcuni dei           Giurisprudenza, seguendo le orme del fratello maggiore
primi album dell'artista come Pino Daniele (1979), Nero a             Mauro; ma a sei esami dalla laurea decise di interrompere gli
metà (1980) e Vai mo' (1981). Sempre nel 1976, Claudio                studi universitari per dedicarsi alla musica.
Poggi, produttore discografico della EMI Italiana, ascoltò una        Nel 1970 fu pubblicato La buona novella, che De André consi-
cassetta provino con alcuni brani originali del giovane can-          derava il suo album più ben scritto e meglio riuscito.
tautore, che decise di seguire discograficamente. Già a metà          Nel 1973 terminò il matrimonio con Enrica, e l'anno seguente
anno quindi venne inciso un 45 giri contenente i brani Che            iniziò la relazione con la cantante Dori Ghezzi (che sposerà
calore e Fortunato.                                                   nel 1989). Nel 1977 nacque la loro figlia Luisa Vittoria.
Alla registrazione del 45 giri fece presto seguito l'album di         Nell'agosto 1979 Fabrizio e Dori furono rapiti dall'anonima se-
esordio Terra mia, pubblicato nel 1977, dove venivano tra l'al-       questri sarda mentre si trovavano nella tenuta che possede-
tro recuperati i brani del precedente singolo (il titolo Ca calore    vano nei pressi di Tempio Pausania. Furono liberati quattro
fu italianizzato in Che calore). La cifra stilistica dell'artista in  mesi più tardi, dietro il pagamento di un riscatto.
questo primo lavoro era espressione di un profondo legame             Fabrizio si spense l'11 gennaio 1999 per un carcinoma polmo-
con la tradizione partenopea e mediterranea sia per le sono-          nare.
rità che per i testi, i quali riprendono e reinterpretano canti e     Tra le sue canzoni più famose, ricordiamo: Bocca di Rosa, La
usanze popolari napoletane. Pur essendo il primo lavoro di            canzone di Marinella, Il pescatore, Don Raffaè, Dolcenera, La
Daniele, l'album contiene numerosi brani che negli anni suc-          guerra di Piero.
cessivi assursero ad un ruolo iconico, caratterizzando forte-
mente l'identità dell'artista. Tra quelli maggiormente noti
vanno certamente ricordati Terra mia, Suonno d'ajere, 'Na
tazzulella 'e cafè, Libertà e soprattutto Napule è, composta a
soli diciotto anni[22] come dichiarò lui stesso nel 2009 al Fe-
stival di Sanremo[23][24] e che nel tempo sarebbe stata un
vero manifesto per l'autore e per l'intera città.[25] 'Na tazzu-
lella 'e cafè divenne ben presto una delle sue prime canzoni
lanciate in radio grazie a Renzo Arbore, all'epoca conduttore
radiofonico della trasmissione Alto gradimento.
La sera del 4 gennaio 2015, Pino Daniele, da tempo soffe-
rente di seri problemi cardiaci, ebbe un infarto presso la sua
casa di Orbetello in Toscana. Giunto grave all'ospedale San-
t'Eugenio di Roma, dopo vani tentativi di rianimazione il can-
tautore venne dichiarato morto alle ore 22:45.
La sua scomparsa ha provocato forti risposte emotive so-
prattutto a Napoli, dove una folla di circa 100.000 persone si
riunì in Piazza del Plebiscito la sera del 6 gennaio per com-
memorarlo cantando le sue canzoni. I funerali si svolsero in
due tappe distinte: la mattina del 7 gennaio 2015 al Santua-
rio della Madonna del Divino Amore a Roma e la sera in
Piazza del Plebiscito nella sua città natale, con una cerimo-
nia svolta all'aperto officiata dal Cardinale di Napoli Cre-
scenzio Sepe a cui parteciparono circa centomila persone.
La morte dell'artista ha, inoltre, generato nel mondo della mu-
sica e dello spettacolo numerosi ricordi di amici e colleghi tra
i quali: Eric Clapton, Zucchero, Francesco De Gregori, Anto-
nello Venditti, Roberto Vecchioni, Vasco Rossi, Luciano Li-
gabue e altri ancora.
Dal 12 al 22 gennaio 2015, l'urna contenente le ceneri di Pino
Daniele è stata esposta nella Sala dei Baroni del Maschio
Angioino a Napoli, per consentire alla città di rendere omag-
gio all'artista scomparso. L'urna è stata successivamente tra-
sferita nel cimitero di Magliano in Toscana per esservi
tumulata.
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10