Page 16 - Ottobre-17
P. 16

16- Vita Ciociara On line - Ottobre 2017

Il disastro di Caporetto

Il 24 ottobre 1917, nel corso della prima guerra mondiale, iniziò una battaglia
nella quale l'esercito italiano fu duramente sconfitto da quello austro-un-
gherese-germanico nei pressi del comune di Caporetto (attualmente in Slo-
venia). Ad oggi quella di Caporetto è considerata la più grave sconfitta della
storia dell'esercito italiano, tanto che nella lingua italiana il termine Capo-
retto è usato come sinonimo di sconfitta.

Caporetto è la storia di una disfatta      pagata con decine di migliaia di          Supremo di Udine, venne informato
militare epocale, la storia di una riti-   morti, feriti e mutilati, 300 mila pri-   del pesante bombardamento sulla
rata così disastrosa da mettere in         gionieri e 10 mila chilometri quadrati    linea Plezzo-Tolmino. Fedele alle
crisi la sopravvivenza stessa del          di territorio ceduti al nemico. “Gli au-  sue convinzioni, il generale la ri-
Paese, tanto da essere diventata           striaci – commenta il professor Gio-      tenne una simulazione per disto-
una parola di uso comune. Sono le          vanni Sabbatucci – riescono a             gliere l'attenzione dal fronte carsico.
due del mattino del 24 ottobre 1917.       sfondare grazie all’effetto a sor-        Contemporaneamente, sul monte
Inizia il fuoco d’artiglieria delle forze  presa e all’ampiezza del fronte,          Krasij a nord di Caporetto si trovava
austro-ungariche e tedesche contro         mentre l’esercito italiano si lascia      la terza linea difensiva formata da
le postazioni italiane fra Tolmino e       travolgere anche per le condizioni        alcuni battaglioni alpini tra cui quello
Plezzo, in territorio sloveno. Le di-      psicologiche dei soldati: il loro mo-     comandato dal volontario interven-
fese italiane vengono travolte nei         rale è a terra dopo l’ultima offensiva    tista Carlo Emilio Gadda. Lui ed i
pressi del villaggio di Caporetto: è       dell’estate del ’17”. L’umiliazione e     suoi uomini furono svegliati alle due
l’inizio della 12° battaglia del-          la prostrazioni rianimano i timori e      dal mattino dai bombardamenti
l’Isonzo. Tre settimane dopo,quella        l’incertezza di un’Italia da poco uni-    massicci che proseguirono fino al-
che è appena finita non è più una          ficata.                                   l'alba. Non subendo però alcun at-
semplice sconfitta ma la più rovi-         All'alba del 24 ottobre 1917 Luigi        tacco e non ricevendo alcun ordine,
nosa disfatta dell’esercito italiano,      Cadorna, nella sede del Comando           rimasero nelle loro posizioni, isolati
   11   12   13   14   15   16   17   18   19   20   21