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7 - Vita Ciociara On line - Luglio 2017

giando l'auto che era alla testa del corteo. Non
ho sentito alcun rumore, niente di sospetto, as-
solutamente nulla. Improvvisamente è stato l'in-
ferno. Ho visto una grossa fiammata, ho sentito
sobbalzare la blindata. L'onda d'urto mi ha sbal-
zato dal sedile. Non so come ho fatto a scen-
dere dalla macchina. Attorno a me c'erano
brandelli di carne umana sparsi dappertutto»
Lo scenario descritto da personale della locale
Squadra Mobile giunto sul posto parlò di «de-
cine di auto distrutte dalle fiamme, altre che
continuano a bruciare, proiettili che a causa del
calore esplodono da soli, gente che urlava chie-
dendo aiuto, nonché alcuni corpi orrendamente
dilaniati». L'esplosione causò inoltre, collateral-
mente, danni gravissimi agli edifici ed esercizi
commerciali della via, danni che ricaddero sugli
abitanti. Sul luogo della strage, pochi minuti
dopo il fatto, giunse immediatamente il deputato
ed ex-giudice Giuseppe Ayala che abitava nelle
vicinanze.
Gli agenti di scorta ebbero a dichiarare che la
via D'Amelio era considerata una strada peri-
colosa in quanto molto stretta, tanto che, come
rivelato in una intervista rilasciata alla RAI da
Antonino Caponnetto, era stato chiesto alle au-
torità di Palermo di vietare il parcheggio di vei-
coli davanti alla casa, richiesta rimasta però
senza seguito.
Le indagini effettuate dagli inquirenti hanno por-
tato a diversi processi con diversi gradi ma sino
ad oggi non sono stati ancora individuati i man-
danti e gli esecutori materiali della strage
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